Lazio. Cgil, Cisl e Uil Roma e Rieti: il tema di questo 1° maggio è “…ricostruire e ripartire dal lavoro”

Pubblicato il 28 Apr, 2017

Rieti, 28 aprile 2017. «…ricostruire e ripartire dal Lavoro…»: questo il tema che Cgil, Cisl, Uil della provincia di Rieti si sono date in vista della ricorrenza del 1°maggio 2017, annuale festa del lavoro e che sarà vissuta ad Amatrice. A chiarirne le motivazioni sono Walter Filippi, Paolo Bianchetti ed Alberto Paolucci: «Il 1°maggio saremo ad Amatrice per ricordare a tutti l’esigenza non più rinviabile di rimettere in moto quella porzione di territorio della nostra provincia, devastata dal sisma del 24 agosto 2016 e dal successivo sciame di scosse. Anzitutto, chiediamo un’accelerazione dello sgombero delle macerie, imprescindibile condizione per programmare interventi di ricostruzione più armonica e mirata. Solo così – proseguono Cgil, Cisl, Uil – sarà possibile intervenire per la risoluzione delle problematiche connesse: a cominciare dalle infrastrutture, il gravissimo e atavico limite di queste nostre terre, come sottolineato dal documento da noi sottoscritto che il Vescovo Pompili ebbe a consegnare al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. La situazione della Salaria, le carenze del collegamento ferroviario via Terni per Roma, le strade che collegano le diverse frazioni necessitano di interventi puntuali e non più rinviabili, se vogliamo davvero far rinascere queste zone e, soprattutto, rilanciare l’intero sistema produttivo provinciale. Rieti deve dire BASTA! alla tanto devastante disattenzione di una politica fin troppo ‘distratta’ da giochi interni di partito o di mera vetrina: e dove si concluderà l’opera del Commissariato alla ricostruzione, da lì dovrà proseguire e implementarsi quella della Regione Lazio. Ricostruire, dunque – concludono Filippi, Bianchetti e Paolucci – per tornare a creare opportunità concrete di lavoro anche in queste zone devastate, senza assistere più a fughe dell’ennesimo imprenditore, a chiusure di aziende familiari o dinieghi a voler investire da noi. Ecco, perché nel sostenere queste limpide posizioni, peraltro da tempo note e ribadite nell’ambito della cosiddetta ‘Vertenza Rieti’, torniamo a chiedere che Rieti e la sua provincia abbiano un positivo diritto di cittadinanza in questa Regione per uno sviluppo che dobbiamo assicurare, anzitutto ai nostri giovani».

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