1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Puglia
  8. /
  9. Puglia. Primo Maggio. Cisl...

Puglia. Primo Maggio. Cisl Lecce: “La scelta di celebrare la festa del lavoro a Portella significativa per tutti”

Pubblicato il 29 Apr, 2017

Lecce, 29 Aprile 2017 –  “E siamo arrivati alle due cifre. Questo è il decimo anno in cui la ricorrenza del Primo Maggio deve fare i conti con gli effetti nel mondo del lavoro di una crisi che ha dilaniato ed ancora dilania la condizione del lavoro e le speranze di lavoro”. Lo sottolinea Antonio Nicolì, segretario generale Cisl Lecce alla vigilia della Festa dei lavoro in una nota che così prosegue:

  “La scelta delle Confederazioni nazionali di celebrare la giornata a Portella della Ginestra è significativa per tutti, ma in particolare per quei territori che ancora combattono fra una sfida di modernità e di futuro, della cui necessità si ha consapevolezza, ed il permanere di fenomeni di sfruttamento e di prevaricazione, odiosi ed arcaici, che ledono la dignità delle persone, attraverso la disoccupazione, il lavoro nero, il caporalato, lo stato permanente di precarietà. Ecco allora il senso nuovo e vecchio della giornata, esplorare nuove strade, cercare nuove risposte, rimettendo al centro il valore antico del lavoro per la persona e per la società. Non è più tempo di sole parole, ma di impegni e di responsabilità ad ogni livello. Per una riforma fiscale che non tratti e tassi il lavoro peggio delle rendite e dei beni superflui; per la realizzazione di un sistema di politiche attive del lavoro che non lasci sole le persone che perdono un posto di lavoro o i tanti giovaniche ancora cercano il primo; per una azione coordinata ed incisiva di contrasto alle troppe situazioni di povertà e di esclusione; per una idea di territorio che veda attori sociali ed istituzionali accettare le sfide di percorsi di crescita dei sistemi produttivi locali, nel manifatturiero, nel turismo, nell’agroalimentare, nella tutela dell’ambiente e del territorio, nei servizi di cura, generativi di nuova e buona occupazione e di nuova e buona impresa”.

Condividi