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Sardegna. Matta (Filca Cisl): Bene incontro con capigruppo del Consiglio regionale

Cagliari, 25 maggio 2017. I giudizio della Filca-Cisl sui risultati dell’incontro odierno con i capigruppo del Consiglio regionale è cautamente positivo. Tuttavia resta in piedi la mobilitazione del settore che, in assenza di risposte efficaci, potrebbe trasformarsi in sciopero generale. L’iniziativa odierna, realizzata – a Cagliari come a Bologna, Roma, Bari e Palermo – per sollecitare risposte su lavoro, pensioni, contratto, sicurezza sul lavoro è stata un successo sia per la partecipazione dei lavoratori sia per gli impegni assunti dalla politica nei confronti del sindacato. Nell’incontro con i capi gruppo sono maturati i seguenti impegni ovviamente tutti da verificare in fase attuativa: Un ordine del giorno del Consiglio regionale impegnerà la Giunta a sbloccare tutte le risorse, attualmente in carico alla Regione, destinate alla realizzazione di opere pubbliche: cioè circa 440 milioni di euro per opere infrastrutturali e 1 miliardo 350 milioni di euro relativi al Patto Governo-Regione del 29 luglio 2016. I capi gruppi predisporranno un disegno di legge per impegnare il Governo a revisionare i parametri di applicazione della “legge Fornero”, oggi troppo rigidi, relativamente al mondo del lavoro edile. Ci sarà un impegno del Consiglio regionale a incontrare il sindacato sulla legge urbanistica, la cui approvazione dovrà essere notevolmente accelerata, per la sua urgenza e incisività sui problemi attuali dell’economia sarda. Il capi gruppi si sono impegnati a far intervenire Consiglio regionale nei confronti della Giunta per revisionare i meccanismi dei cantieri comunali. Questi strumenti di politica del lavoro prevedevano per i lavoratori licenziati del settore edile la possibilità di impiego per sei mesi (con un salario pari a quello previsto per i lavoratori in CIG o mobilità) nei Comuni, per realizzare opere che le amministrazioni locali con le proprie esclusive risorse non sarebbero mai in grado di realizzare. Questo intervento consentiva e consentirebbe altresì ai lavoratori un minimo di sussistenza e la possibilità di non perdere il patrimonio professionale. La giunta Pigliaru aveva cancellato questa tipologia di cantieri comunali ritenendoli forme di politiche assistenziali.

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