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Puglia. Sfratti in lieve calo in Capitanata, Sicet Cisl Foggia: “Segnale positivo ma l’emergenza abitativa resta grave”

Pubblicato il 23 Giu, 2017

Foggia, 23 giugno 2017 – Sono stati 603 i provvedimenti di sfratto emessi e 287 quelli eseguiti in provincia di Foggia, da gennaio a dicembre 2016. “Nonostante un sensibile calo, rispetto al periodo precedente, i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, in relazione agli sfratti convalidati nel 2016, confermano il permanere della grave emergenza abitativa in Capitanata, dove ancora troppe famiglie rischiano ogni anno di rimanere senza una casa in cui vivere”, rileva il segretario generale del SICET (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) della CISL di Foggia, Angelo Sgobbo.

“Di fronte alle difficoltà di queste persone, che rappresentano ancora un numero molto considerevole, resta immutata la necessità di proseguire nel nostro impegno per promuovere politiche abitative a misura d’uomo, che sappiano affrontare, in maniera più incisiva, una problematica che, con la crisi economica degli ultimi anni, ha lasciato per strada tante famiglie cadute inesorabilmente nella morsa della povertà e dell’abbandono”.

Dei 603 provvedimenti di sfratto emessi (-22,49% rispetto al periodo precedente), in provincia di Foggia, sono stati infatti ben 557 quelli emessi per morosità e soltanto 46 quelli per finita locazione. “La gravità della situazione ci induce a rafforzare l’azione di confronto e di proposta ai vari livelli di governo, da quello nazionale a quello territoriale. Trattandosi di un problema che riflette un cambiamento strutturale della domanda abitativa e della capacità di spesa delle famiglie, – rileva il segretario generale del SICET di Foggia – non sono sufficienti i provvedimenti che mirano semplicemente a gestire la fase acuta del problema.

Se si intende uscire definitivamente dal tunnel della crisi abitativa, è necessaria una riforma organica della legge che regola il mercato delle locazioni. In questa direzione, visto che solo a Foggia città, registriamo un fabbisogno che supera le 800 unità abitative, a fronte di quello provinciale che oltrepassa le 2000 unità, appare indispensabile – conclude Angelo Sgobbo – il rifinanziamento del settore dell’edilizia popolare, per costruire un sistema d’offerta pubblica adeguato alla necessità ed in linea con quelli dei Paesi Europei più avanzati”.

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