Puglia. Felsa e Fim Puglia: “Si faccia di più sul piano politico sul caso Innovapuglia e Ntc”

Pubblicato il 1 Ago, 2017

Bari, 1 agosto 2017. Come di consueto con questa amministrazione regionale arriviamo ad agosto per porre ancora sul piatto questioni importanti che riguardano l’occupazione dei lavoratori. Mesi di paralisi per nomine e rimpasti dietro i quali però si nasconde il futuro di centinaia di lavoratori in somministrazione e non, come il caso di Innovapuglia e NTC di Nardò. Nonostante le ripetute richieste di incontro alla Regione che ci ha informalmente rispediti ad aziende che, come nel caso di Innovapuglia senza il benestare della Regione non può assumere decisioni, oggi ci ritroviamo come sindacati ad affrontare l’incertezza lavorativa di 70 lavoratori somministrati presso Innovapuglia con scadenza di contratto al 15 di settembre e oltre 150 somministrati della NTC per la quale è stata istituita una task force che dura ormai da mesi. A tutto questo si aggiungono misure di politiche attive concordate con i rispettivi assessorati, ma tenute congelate in attesa di risolvere le beghe politiche interne alla Regione Puglia che si è dimostrata incurante della scadenza degli ammortizzatori sociali di cui erano beneficiari i lavoratori e per i quali sono state pensate le suddette politiche attive. La definizione stessa di politiche attive presume una certa celerità negli interventi che sicuramente sono incongruenti con le tempistiche di questa amministrazione regionale che ancora ad oggi, a più della metà del suo mandato, è concentrata più ai rimpasti e non, invece, ad affrontare celermente i disagi occupazionali. Felsa Cisl e Fim Cisl Puglia sono fortemente preoccupate per la situazione di Innovapuglia in cui la Regione bypassa qualsiasi percorso condiviso con delibere e decisioni estemporanee che non tengono conto delle nostre richieste a tutela della continuità occupazionale e della professionalità dei lavoratori. “Non mettiamo in dubbio la professionalità dei nuovi amministratori di Innovapuglia – aggiunge la Rsu della partecipata della Regione, Pino Cultrera – ma esprimiamo perplessità per l’assenza delle linee guida indispensabili per affrontare la sfida dell’innovazione digitale fondamentale per l’interesse dell’intera regione”. Inoltre a queste situazioni si aggiungono quelle delle piccole realtà produttive (con scadenze al 15/09/2017), dove si decideranno i destini di centinaia di lavoratori subordinati e somministrati, con l’auspicio che nel mese di agosto non si cali un sipario e si possa affrontare una volta per tutti i problemi dei cittadini-lavoratori pugliesi e del loro futuro.

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