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Taranto. Cisl: Asl intervenga per questione prontosoccorso

Pubblicato il 11 Ago, 2017

Taranto, 11 agosto 2017. I segretari generali territoriali Guido Cardella (Cisl Medici) e Aldo Gemma (Cisl Fp), sono intervenuti nei confronti del management Asl/Ta denunciando ancora una volta i gravissimi episodi di cronaca consumati presso il presidio di Pronto soccorso dell’Ospedale SS. Annunziata – reparto che conta in media 250 accessi al giorno, per un bacino di utenza di circa 300 mila abitanti – come la recentissima aggressione mortale ad una 73enne paziente in attesa di dimissione, quindi ancora in carico alla struttura sanitaria. Appena un mese addietro era stata espressa profonda solidarietà e vicinanza ad una Dottoressa di turno presso il medesimo Pronto Soccorso, aggredita da un individuo completamente ubriaco, al punto che solo grazie all’immediato interventi di una Guardia Giurata e del personale della Polizia di Stato vennero evitate conseguenze peggiori. Conseguenze che non fu possibile scongiurare nel caso dell’aggressione mortale alla Dott.ssa Paola Labriola del Centro di salute mentale di Bari, avvenuta non molti mesi addietro, a seguito della quale i sindacati chiesero, inutilmente fino ad oggi, di dotare tutte le strutture sanitarie sensibili di sistemi di sicurezza e di controllo. “Stigmatizziamo le evidenti, sconsiderate sottovalutazioni che il Direttore generale ed i Direttori sanitario e amministrativo della Asl/Ta mostrano sui fatti sopra richiamati – dichiarano Cardella e Gemma – e quel che è peggio finora hanno minimizzato le sempre più frequenti aggressioni ai medici e al personale paramedico e, come nell’ultimo caso, agli utenti bisognosi di attenzioni per il loro cagionevole stato di salute.” Rimarca Aldo Gemma: “La sicurezza nei luoghi di lavoro, di tutto il personale sanitario e tecnico, a qualunque ora del giorno e della notte, per chi detiene il potere di gestione della sanità pubblica, è obbligo morale oltreché compito precipuo sancito dalla legge e dai contratti di lavoro”. Per Guido Cardella “ancora una volta il sistema di riordino ospedaliero regionale in atto, mostra le sua crepe rendendo vittima personale sanitario e cittadini, nel primo caso per l’insufficiente quantità di operatori ed operatrici a fronte di carichi di lavoro eccessivi, nel secondo caso per le condizioni strutturali correlate alla erogazione dei servizi sanitari, specie nei Pronto Soccorsi.” Cisl Medici e Cisl Fp territoriali rivendicano, unitamente, “l’immediata dotazione, in tutte le strutture Asl/Ta di sistemi di videosorveglianza e maggiore controllo da parte degli organi di vigilanza preposti nelle strutture più a rischio, concertando specifiche indicazioni con le Organizzazioni sindacali.”

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