Emilia Romagna. Fim Cisl Emilia Centrale: “Sciopero alla Glem Gas contro il licenziamento di una lavoratrice”

Pubblicato il 13 Set, 2017

Modena, 13 settembre 2017. È stato proclamato stamattina, subito dopo aver appreso della lettera di licenziamento di una lavoratrice, uno sciopero di quattro ore alla Glem Gas, azienda di S. Cesario sul Panaro che produce cucine e dà lavoro a quasi 250 persone. Allo sciopero, indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e rsu ha, aderito il 95 per cento degli addetti in produzione. Anche in B&N, azienda modenese controllata da Glem Gas, si è svolto stamattina uno sciopero di un’ora in solidarietà con la vertenza. La direzione di Glem Gas ha licenziato per giustificato motivo oggettivo un’operaia, adducendo come motivazione la riorganizzazione del reparto. Si tratta di un licenziamento individuale che, secondo il “rito Fornero”, prevede la convocazione in Direzione territoriale del Lavoro tra 10-15 giorni. Fiom, Fim, rsu e i lavoratori hanno immediatamente contestato il licenziamento, poiché si tratta di una lavoratrice assunta con un part time a quattro ore, con qualifica di terzo livello facilmente ricollocabile in altre mansioni. «Non si doveva ricorrere al licenziamento, ma a soluzioni alternative per la ricollocazione all’interno dell’impresa, come già avvenuto in passato – dichiarano William Neri (Fiom) e Carlo De Rosa (Fim) – Nella lettera dell’azienda alla lavoratrice si parla di “stato transitorio di difficoltà economica e di mercato”. In realtà la stessa azienda parla di fatturato che è rimasto costante nel corso degli anni e sappiamo per certo che ci sono utili di bilancio. Non vi sono, perciò, ragioni oggettive per ridurre il costo del personale con il licenziamento di una singola lavoratrice part time a sole quattro ore». I sindacati non comprendono questo licenziamento, anche perché, nonostante la riforma Fornero abbia allungato l’età pensionistica, in Glem Gas ci sono lavoratori con età media elevata e nell’arco di pochi mesi almeno sei/sette persone raggiungeranno i requisiti pensionistici. «Quindi a maggior ragione c’è spazio per la ricollocazione della lavoratrice. Consideriamo anomalo e provocatorio – proseguono i rappresentanti di Fiom e Fim – l’atteggiamento dell’azienda, che ha fatto intervenire i carabinieri al presidio di stamattina, nonostante si stesse svolgendo in modo pacifico e senza vietare l’ingresso a nessuno. Inoltre, gli stessi carabinieri hanno convocato seduta stante la lavoratrice, senza la presenza dei sindacati, per capire le ragioni del licenziamento». Durante il presidio~Fiom, Fim e rsu sono state convocate dalla direzione aziendale, la quale ha ribadito le ragioni del licenziamento. «Il tono e le modalità erano arroganti – riferiscono i presenti all’incontro – L’azienda ha detto “non ci consideriamo un’unica famiglia” ed è stato ribadito dai dirigenti il potere di decisione unilaterale dell’azienda, dimostrando di non avere come priorità la creazione di un clima sereno». Sindacati e rsu hanno dichiarato di essere disponibili ad affrontare tutti i problemi su eventuali interventi sull’occupazione e sulla riorganizzazione del lavoro in Glem Gas con la convocazione di un tavolo di confronto, a condizione però di reinserire da subito la lavoratrice. «Sono numerosi i casi di crisi aziendali a Modena affrontati in modo trasparente, con l’apertura di tavoli di confronto – ricordano Neri e De Rosa – Si è sempre cercato di trovare una soluzione condivisa e non si comprende perché ciò non si possa fare in Glem Gas. Non siamo irresponsabili e cerchiamo di trovare soluzioni ai problemi, rifiutando però decisioni unilaterali dell’azienda. Nelle scorse settimane, ad esempio, si era avviato un confronto sulle postazioni in linea di montaggio per rendere più ergonomica la postazione lavorativa garantendo la stessa produttività». I sindacati confermano anche i timori rispetto alla riforma degli ammortizzatori sociali che rende più semplice e meno costoso il licenziamento come alternativa agli ammortizzatori conservativi. Alla luce dell’intransigenza aziendale, che non vuole ritirare il licenziamento, Fim Fiom e rsu hanno deciso di proseguire con gli scioperi anche nei prossimi giorni con modalità decise di volta in volta dalla rsu.

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