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Basilicata. Domani a Lacronico incontro su crisi settore e le proposte per rimetterlo in moto lanciate dalla Filca nazionale

Potenza, 23 ottobre 2017 – “La ripresa nel settore delle costruzioni fatica ad irrobustirsi e il dato sui posti di lavoro in calo lo dimostra. Da questa situazione di stagnazione si può uscire solo facendo ripartire gli investimenti pubblici, sia sulle grandi infrastrutture, sia sul capitolo della manutenzione del patrimonio abitativo esistente. Così il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre che sul tema ha organizzato un incontro che si terrà domani a Latronico, dalle 9:30 , con i quadri e dirigenti della federazione regionale cui parteciperà anche il nuovo segretario organizzativo nazionale della Filca Cisl, Ottavio De Luca. Oltre alla situazione del comparto delle costruzioni nella regione, tra i temi all’ordine del giorno anche la campagna unitaria in corso per il rinnovo del contratto nazionale, le misure contenute nella legge di stabilità e le sette proposte lanciate nei giorni scorsi dalla Filca Cisl nazionale dalle colonne del Sole 24 Ore per rimettere in moto il settore. 

683 le imprese (-13,6%) su poco più di 5 mila aziende attive nel settore, che, secondo l’ultimo rapporto Ance in Basilicata, tra il 2008 e il 2015, ovvero negli anni bui della crisi economica, hanno chiusi i battenti. “Per questo – conclude il sindacalista – la riconferma in finanziaria di misure come il credito d’imposta per la ristrutturazione o la riqualificazione energetica degli edifici è una priorità irrinunciabile”. Quanto alla ripresa economica in corso, i segnali, per quanto riguarda il settore edile, sono ancora contrastanti. Nei primi tre mesi di quest’anno risulta ancora in flessione il dato sugli occupati dipendenti rispetto allo stesso periodo del 2016 (-2,6%), pari a circa altri mille posti di lavoro persi (da 10 mila a 9 mila addetti). Segnali positivi, invece, arrivano dai nuovi mutui per investimenti in edilizia residenziale, cresciuti nel primo trimestre 2017 del 23,1% rispetto allo steso periodo dell’anno scorso, un dato nettamente superiore alla media nazionale (+0,3%), mentre risultano in flessione le richieste di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie lucane, calate nello stesso periodo del 5,5%, a fronte di una crescita a livello nazionale dell’11,5%.

I lavori saranno aperti dal segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre. “La presenza di un importante dirigente nazionale – spiega La Torre – è segno di attenzione verso il nostro territorio e verso i nostri associati. Sarà un’occasione proficua per rafforzare la collaborazione tra livello nazionale e regionale e rinnovare su basi più forti l’impegno della Filca a tutela del lavoro in edilizia e su altre questioni cruciali: dalla sicurezza nei cantieri al contrasto del lavoro illegale, fino rilancio degli investimenti pubblici e privati in un comparto che rappresenta una fetta importante del reddito e dell’occupazione della nostra regione e che ancora risente della coda lunga della crisi”.

 

 

 

Intanto, la Filca Cisl nazionale ha lanciato nei giorni scorsi dalle colonne del Sole 24 Ore sette proposte per rimettere in moto il settore.

1. Incentivi – I diversi bonus funzionano, ma hanno un potenziale molto più elevato. Bisognerebbe renderli strutturati e più convenienti per chi li utilizza, riducendo il tempo per il rimborso o dando la possibilità ai cittadini di utilizzare subito il proprio credito, attraverso le banche o l’impresa che ha realizzato i lavori. Mettere in sicurezza edifici e territorio è certamente la “grande opera” più urgente ed importante per il Paese.

2. Infrastrutture – Il gap dell’Italia con l’Europa, e del sud del nostro Paese rispetto al nord, resta inaccettabile. È necessario far ripartire i cantieri fermi e mettere nero su bianco un progetto per ripensare la dotazione infrastrutturale nazionale.

3. Enti locali – Bisogna dotare gli Enti di personale qualificato e competente, in grado di utilizzare le innumerevoli opportunità di spesa. È inoltre necessario ridurre drasticamente le stazioni appaltanti.

4. Abusivismo – Non esiste abusivismo di necessità! Il governo dia un segnale forte: bisogna abbattere le costruzioni abusive, senza eccezioni. Sarebbe una grande lezione di legalità e giustizia sociale.

5. Regolarità e legalità – Le costruzioni restano uno dei settori in cui è più alta la presenza di infiltrazioni malavitose, c’è più pericolo per gli addetti (il 20% degli incidenti mortali sul lavoro avviene nei cantieri) e si registra la maggiore inosservanza di contratti e normative. Le nostre proposte: introduzione della Patente a punti, un sistema premiale per le imprese virtuose; maggiori controlli nei cantieri, per garantire il rispetto del contratto e l’applicazione del solo contratto dell’edilizia; ruolo maggiore affidato alla bilateralità ed agli Rlst, i rappresentanti per la sicurezza.

6. Pensioni – È necessario introdurre norme per consentire ad un numero maggiore di edili di andare in pensione prima, avviando così un salutare turn-over nel settore. Si consideri che il 33% delle vittime nei cantieri ha più di 55 anni, e oltre il 22% è ultra 60enne.

7. Contratto – Gli addetti del settore, un milione e mezzo, aspettano da più di un anno il rinnovo dei contratti. Le nostre controparti, a partire dall’Ance, riprendano quanto prima il confronto con i sindacati e si impegnino con senso di responsabilità alla stesura dei nuovi testi contrattuali. In questi giorni sono in corso assemblee in tutti i luoghi di lavoro: se entro novembre non saranno rinnovati i contratti ci sarà la mobilitazione del settore.

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