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Veneto. Cisl Belluno Treviso a forse politiche e sindaci: basta interessi localistici, subito un patto per il territorio

Pubblicato il 23 Nov, 2017

Belluno, 23 novembre 2017 – “Un patto per il territorio” è la richiesta  del segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso,Rudy Roffaré  rivolge alle forze politiche ed i sindaci del bellunese, “rinunciando a personalismi di partito e lavorando davvero per il bene comune del territorio. Basta divisioni tra sindaci per poltrone e interessi localistici – aggiunge Roffaré auspicando che “la prossima elezione del Consiglio provinciale diventi momento di alto confronto sui contenuti e non su chi rappresenta chi. Allo stesso tempo, anche tutte le forze sociali devono saper fare squadra e sapersi confrontare con gli amministratori, per far sì che Sappada, tra qualche anno, chieda di tornare in Veneto. Solo unendo le forze in un fronte comune potremo pretendere quell’autonomia di governo e di risorse indispensabili per governare responsabilmente il nostro territorio”.

 “Fatico a immaginare, questa mattina,  – prosegue in una nota – i cittadini di Sappada mentre preparano bagagli e valigie. Non riesco a immaginarli caricare le auto e chiudere porte e finestre per andare a qualche chilometro di distanza. No, niente di tutto questo. Io, nei prossimi mesi, li immagino vivere la montagna come tutti gli altri, con le difficoltà e gli sforzi per non abbandonare il territorio, per avere un lavoro dignitoso, servizi efficienti e una sanità che funziona”. E’ quanto dichiara Rudy Roffaré, Segretario Generale aggiunto Cisl Belluno Treviso
La risposta della politica non c’è stata: ha ancora una volta ignorato il problema, perdendo l’opportunità di affrontare il tema delle periferie e della montagna. I parlamentari hanno votato chiudendo gli occhi e girando la testa dall’altra parte. Già, ma da che parte? Dalla parte della visione lungimirante e delle scelte difficili ma utili al territorio, o dalla sponda degli interessi elettorali, assolutamente inutili per arginare il declino demografico, sociale ed economico della montagna?
Nella vicenda di Sappada non ha aiutato nemmeno l’atteggiamento del governatore del Veneto Luca Zaia, che, anziché affrontare la questione della montagna veneta, in questi anni ha guardato altrove, incurante dei bisogni di un territorio dimenticato, lasciando che la discussione avvenisse solo per dire che la colpa era di qualcun altro, in un gioco politico dove a rimetterci sono stati sempre e solo gli abitanti della montagna.
Oggi il mio ricordo va a Sergio Reolon e alla sua definizione di montanaro civicus. Ripartiamo da lì: solo noi bellunesi possiamo riprendere in mano la situazione e dimostrare di avere una visione strategica del futuro del nostro territorio. Dobbiamo confrontarci su idee e progetti, in un ragionamento condiviso, e farci sentire chiaramente con un’unica voce.
Le risorse che siamo riusciti a portare nel nostro territorio in questi mesi – fondi, canoni idrici, Cortina 2021- sono una buona base di partenza con cui aprire una seria trattativa con il Governo, a patto di fare squadra anche con la Regione Veneto”.

 

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