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Sardegna. Sindacati: “No al cambiamento di contratto per i lavoratori dell’Agenzia Forestas”

Pubblicato il 25 Gen, 2018

 

Cagliari, 25 gennaio 2018. Si nota forte contrarietà delle segreterie regionali FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL alle proposte, presentate da alcuni consiglieri in Consiglio regionale e all’esame  della 1^ Commissione Consiliare, di applicare ai lavoratori dell’Agenzia Forestas un nuovo contratto: non più dei forestali, ma quello dei  dipendenti regionali. I sindacati hanno scritto  un lungo documento di protesta contro questa ipotesi  al Presidente del Consiglio Regionale, ai capigruppo, al Presidente Pigliaru e agli assessori  degli Affari generali e dell’Ambiente.

I segretari generali delle tre organizzazioni sindacali – Anna Rita Poddesu (Flai), Bruno Olivieri  (FAI) e Gaia Garau (Uila) – sottolineano in una nota unitaria “ quanto sia facile, ma anche pericoloso, alimentare aspettative, soprattutto quando queste poggiano su ragioni vere di malessere per tante persone, che però richiedono soluzioni concrete e non illusorie”.

Per  il sindacato “ la soluzione prospettata rischia di rivelarsi peggiore del male che si vorrebbe curare”.

“ Un cambio di contratto di lavoro, fondato sul presupposto che nell’Agenzia si svolga un’attività differente rispetto a quella principale della sistemazione idraulico-forestale del territorio e della tutela e valorizzazione dell’ambiente, dentro o fuori dei compendi forestali, comporta necessariamente – scrivono  Poddesu, Olivieri e Garau –  il rischio della perdita della previdenza e del collocamento agricoli”. L’attuale contratto per i sindacati è quello giusto “più appropriato di quello del personale amministrativo della Regione e di altri suoi enti strumentali. Forestas svolge la sua attività istituzionale principale nella sistemazione idraulico-forestale del territorio e nella tutela e valorizzazione dell’ambiente, attività per le quali esiste un CCNL di riferimento firmato dalle OO.SS. dei lavoratori più rappresentative, che demanda a sua volta alla contrattazione integrativa, in questo caso regionale, il compito di adattarne e arricchirne la disciplina lì definita. Il contratto applicabile è quello stabilito dalla legge, ma non ad libitum, bensì in considerazione dell’attività principale svolta dal datore di lavoro”.

I tre sindacati chiedono di essere  convocati dal Consiglio  regionale per discutere approfonditamente il problema con la 1^ Commissione.

                              

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