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Emilia Romagna. Welfare: 8 ore di sciopero venerdì 16 marzo dei dipendenti Asp Don Cavalletti

Pubblicato il 27 Feb, 2018

Carpineti, 26 febbraio 2018 – 8 ore di sciopero venerdì 16 marzo dei dipendenti della sede Asp del Don Cavalletti, il Centro residenziale pensato per anziani o altri soggetti non autosufficienti o con gravi disabilità, non assistibili a domicilio. Runiti in assemblea presso la sede dell’Asp Don Cavalletti di Poiago di Carpineti i dipendenti che da mesi stanno lottando per la salvaguardia della natura pubblica dei servizi socio-assistenziali del Distretto della montagna reggiana, hanno dato mandato a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di proclamare lo sciopero. 

Sulla base degli impegni assunti dagli amministratori dell’Unione con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria nei mesi scorsi si era condiviso di avviare un percorso di verifica e di approfondimento tra le Parti per dare vita ad un tavolo tecnico che si poneva come obiettivo di ricercare soluzioni per il mantenimento della gestione pubblica dei servizi agli anziani e la sua sostenibilità.

Questo impegno che era stato confermato dagli amministratori dell’Unione nell’ultimo incontro che si è tenuto in Provincia in sede di Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria è stato disatteso e si assiste alla progressiva dismissione dei servizi e dell’assistenza agli anziani.
Ne sono una prova tangibile la recente decisione unilaterale e non condivisa con i sindacati di procedere con l’esternalizzazione del servizio di assistenza domiciliare (Sad), attualmente gestito direttamente in Asp, la preoccupante diminuzione dei minuti assistenziali per i pazienti e la chiusura di posti letto.
L’auspicio del Presidente dell’Unione di proseguire con il sindacato il confronto sul futuro e sulla sostenibilità dell’Asp Don Cavalletti, nei fatti non trova alcun riscontro oggettivo a fronte di un incomprensibile atteggiamento del Comune di Carpineti che ritiene in buona sostanza esaurito il dialogo tra le Parti.
Decisioni queste, che sconcertano i lavoratori e che vanno nella direzione esattamente opposta alla nostra proposta, che è quella di rafforzare l’Asp e non di indebolirla.

Preoccupa inoltre, l’assenza di progettualità dell’amministrazione di Carpineti per quanto concerne la ristrutturazione dell’immobile; tema questo, a detta del sindaco, che sarebbe alla base della decisione di esternalizzazione dell’Asp Don Cavalletti.
Più volte infatti il Sindaco ha dichiarato, tuttavia senza fornire dati precisi al riguardo, l’esigenza di messa a norma della struttura ma ad oggi non risulta che vi sia un progetto che ne chiarisca le tempistiche e i costi di realizzazione ma solo, vaghi e confusi riferimenti a ingenti cifre che raddoppiano di mese in mese.

In montagna più che in altri territori la popolazione anziana è in costante aumento, con conseguenti nuovi bisogni che vanno rilevati, monitorati e soddisfatti, anche rivedendo l’organizzazione dei servizi erogati fino a questo momento; pertanto, sarebbe un irrimediabile errore degli amministratori del territorio cedere i propri servizi al privato, perché questo inevitabilmente, determinerebbe un allontanamento della politica dai cittadini e dai loro bisogni e quindi dalle Comunità che loro stessi rappresentano.

Inoltre, in un momento in cui nella pubblica amministrazione è stato appena rinnovato il contratto nazionale e si stabilizzano i precari, per le lavoratrici e i lavoratori dell’Asp si prefigura il passaggio da pubblico a privato.

 

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