“Come già certificato da Inps e Cnel in Italia abbiamo troppi “contratti pirata” firmati da associazioni datoriali e sindacati di scarsa o nulla rappresentatività che alterano la sana contrattazione soprattutto in settori come i servizi, il turismo, la logistica, l’edilizia e l’agricoltura. E’ ora che nel nostro paese – continua Sbarra – il concetto di sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale che anche la magistratura afferma come titolari della contrattazione venga tradotto nel concreto, arrivando a stabilire chi ha titolo per contrattare e chi non lo può avere. Chiederemo in futuro assieme alle altre organizzazioni sindacali al Ministero del Lavoro di garantire lo sviluppo di una contrattazione libera ma anche rappresentativa ed efficace e di porre fine alla proliferazione di contratti fantasma, dando attuazione a quanto previsto nel testo unico del 2014 firmato dal Sindacato Confederale con Confindustria”.
“In questi anni con assoluta responsabilità- conclude Sbarra – come sindacato stiamo perseguendo e sostenendo l’Ispettorato del Lavoro in ogni territorio nella concreta azione di contrasto al lavoro irregolare e alle forme contrattuali mascherate che generano sfruttamento e precarietà. Questa è la vera priorità da affrontare e risolvere se vogliamo rafforzare diritti e tutele contrattuali per le persone guardando alla qualità del lavoro e alla sua dignità” .
“In questi anni con assoluta responsabilità- conclude Sbarra – come sindacato stiamo perseguendo e sostenendo l’Ispettorato del Lavoro in ogni territorio nella concreta azione di contrasto al lavoro irregolare e alle forme contrattuali mascherate che generano sfruttamento e precarietà. Questa è la vera priorità da affrontare e risolvere se vogliamo rafforzare diritti e tutele contrattuali per le persone guardando alla qualità del lavoro e alla sua dignità” .