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Mezzogiorno. Ganga: “Va rafforzata la spesa ordinaria per realizzare politiche di sviluppo”

Pubblicato il 3 Gen, 2019

E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, responsabile delle politiche per il Mezzogiorno.

“In materia di politiche per lo sviluppo per le aree meridionali, le Amministrazioni, sia centrali che periferiche, hanno via via affinato nel corso degli anni le modalità per velocizzare la spesa. Questo ha certamente portato a risultati positivi, almeno sul versante quantitativo. Tuttavia rimangono aperte due questioni fondamentali per stemperare le diseconomie strutturali delle aree meridionali-insulari e far ripartire lo sviluppo locale: l’efficacia delle azioni e il tema dell’aggiuntività delle risorse a disposizione. E’ sì importante spendere, e spendere celermente, ma è altrettanto fondamentale spendere bene” – aggiunge il sindacalista. “Se infatti ci si è concentrati sulla tempestività della spesa, andranno verificati i risultati in termini di efficacia delle azioni e di riduzione dei divari tra aree del paese e dell’Unione”.

Per il Cisl “il problema vero è che nel Mezzogiorno continuano a permanere diseconomie ataviche che non consentono la piena ripresa dell’area: la deindustrializzazione, la debolezza infrastrutturale, lo spopolamento di molte aree interne con l’abbandono di territori sempre più vasti, la dispersione scolastica, l’incremento degli indici di povertà, rappresentano alcuni degli aspetti di maggior criticità che non aiutano il processo di ripresa dello sviluppo e della crescita meridionale, acuita da un insufficiente andamento della spesa pubblica e in particolare di quella ordinaria della Pubblica amministrazione, inferiore di ben 7 punti rispetto al 2008. Un dato in controtendenza rispetto al Centro Nord che, sebbene di pochissimo, è cresciuta dello 0,5%.”Secondo Ganga, “la minor spendita della PA nel Mezzogiorno – in particolare a livello territoriale – si caratterizza per spese per investimenti con risorse nazionali e regionali sempre più limitate. In tal senso si ripropone l’annosa questione dell’aggiuntività delle risorse europee – che purtroppo non sempre riscontrano adeguatezza rispetto alle necessità – per le politiche di sviluppo, del lavoro e del sociale.

“Si tratta, pertanto, in questa perdurante fase di difficoltà del Sud e delle Isole, di porre al centro dell’attenzione non tanto o non solo il conseguimento di raggiungimento di adeguati livelli di spesa, ma anche e soprattutto il monitoraggio e la valutazione della qualità della stessa e il conseguente raggiungimento di obiettivi in termini di riduzione delle diseconomie tra il Mezzogiorno e le aree più forti del Paese, di ripresa degli investimenti da parte del sistema produttivo, di incremento di un’occupazione stabile e di qualità”, conclude Ganga.

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