“Bisognerebbe aprire un confronto con il Governo su nuove misure fiscali e contributive per far costare meno l’occupazione stabile, soprattutto delle donne e dei giovani e favorire la conciliazione tra lavoro e famiglie. Questo servirebbe al Paese, ma soprattutto al Mezzogiorno per invertirne la tendenza alla desertificazione e gettare le basi del suo rilancio” . Annamaria Furlan indica la strada da percorrere per accrescere il tasso di partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei giovani: un “ventre molle” che potrebbe diventare una leva formidabile per dare nuovo impulso alla crescita.(…) “Bisognerebbe riconoscere a tutte le donne madri un anno in più di contributi per ogni figlio. Dobbiamo garantire alle donne che lavorano reali politiche attive di valorizzazione e di promozione, e più sviluppo professionale anche a loro che in molti momenti della vista devono conciliare il lavoro con la cura delle persone. (…) Se anche chi si assenta per maternità o effettua orari part time per la cura dei figli non venisse considerato, come spesso accade, una lavoratrice residuale ma una risorsa su cui continuare ad investire, si attenuerebbero i differenziali ingiustificati dei salari”