Al centro dell’assemblea: il contesto internazionale, i dazi Usa, l’aumento dei costi di trasporto, le speculazioni sulle materie prime, i cambiamenti climatici, le incertezze negli approvvigionamenti e l’instabilità dei prezzi: “L’agroalimentare lombardo – ha affermato nella sua relazione il Presidente uscente Paolo Domenico Righini – ha cercato giustamente di mitigare questi effetti concentrandosi sulla qualità e sulla certificazione dei prodotti, favorendo l’ingresso in mercati più stabili e ricchi, puntando anche sull’innovazione e sulla sostenibilità, con tecniche di produzione eco-compatibili e l’espansione della filiera corta, inoltre c’è stato un rilancio di alcune realtà rurali, anche se ancora non basta per contrastare lo spopolamento di alcune aree e la conseguente non curanza del territorio”. La Lombardia, è emerso dai lavori, produce il 37% del latte Italiano, il 42% del riso nazionale, e produceva il 40% dei prodotti suinicoli italiani, ma questo settore negli ultimi due anni è stato pesantemente colpito dalla PSA, Peste Suina Africana, dunque ad oggi subisce molte incertezze sul suo futuro. Restano centrali la cerealicoltura e le produzioni di eccellenza, con 2 prodotti Dop, 14 Igp e 41 tra Docg, Doc e Igt nel settore vitivinicolo; in lieve calo il biologico, mentre crescono le produzioni orticole; bilancio positivo infine per il turismo rurale, con un incremento degli agriturismi a circa 1800 aziende. “Fondamentale, per la nostra associazione – ha commentato Righini – puntare sul ricambio generazionale, visto che in Lombardia solo il 6% delle aziende agricole è condotto da under 40, sulla valorizzazione dei prodotti, sulla formazione, sulla sburocratizzazione, l’accesso alla terra, gli incentivi mirati: su questi e altri aspetti Terra Viva ha prodotto proposte concrete sui tavoli istituzionali regionali, da portare avanti con coerenza e costanza”.
All’evento, con produttori associati e i Segretari territoriali della Fai Cisl Lombardia, sono intervenuti anche il Segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota e il Segretario generale della Fai Cisl Lombardia Daniele Cavalleri, che ha presieduto i lavori, mentre le conclusioni sono state affidate al Presidente nazionale di Terra Viva, Claudio Risso: “Terra Viva – ha sottolineato – è di tutti ma non per tutti, siamo un’associazione che si contraddistingue perché serve i produttori sempre nell’ambito di regole organizzative certe e trasparenti e di un codice etico radicato nei principi e valori della Fai e della Cisl, di cui festeggeremo il 30 aprile il 75mo anniversario alla presenza del Presidente Mattarella, cui facciamo tutti gli auguri di pronta guarigione. Ci vuole un patto commerciale, contro i dazi, per salvaguardare l’agroalimentare italiano – ha commentato il leader dell’associazione cislina dei produttori agricoli – visto che con la politica protezionistica si soffocano il libero mercato, la concorrenza leale, gli investimenti. Da affrontare prioritariamente – ha aggiunto Risso – anche l’inverno demografico e il mancato ricambio generazionale, che avrà una ricaduta pesante sul comparto primario e in particolare sulla tutela e sul rilancio delle aree interne: su questo serve anche una gestione più efficace e inclusiva delle politiche migratorie, capace di rispondere a un fabbisogno lavorativo che mancherà di 600 mila lavoratori agricoli nei prossimi tre anni”.