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Agroalimentare. Rota (Cisl): “Fai lancia il Coordinamento Nazionale Donne”

Pubblicato il 13 Mar, 2019

Roma, 13 marzo 2019. Si è svolto oggi a Roma, presso il CNEL, l’incontro dal titolo “Ponti non muri, donne tra vita e lavoro”, organizzato dalla Fai Cisl e dalla Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche. Tanti gli interventi che si sono susseguiti per fare il punto sulle politiche di genere e sull’empowerment femminile in diversi Paesi. Dopo i saluti iniziali del Segretario nazionale della Cisl Giorgio Graziani, il Segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota ha dato il via ai lavori ricordando che “secondo Eurostat le italiane guadagnano il 17,9% in meno degli uomini, praticamente lavorano gratis 66 giorni su 365, paradossalmente è come se lavorassero gratis fino al 7 marzo: il divario di genere – ha affermato Rota – è un problema molto grave, con la contrattazione e buone leggi possiamo fare grandi passi, ma serve anche un profondo cambiamento culturale non più rinviabile”.Sono intervenute in seguito donne lavoratrici e rappresentanti del mondo sindacale e istituzionale provenienti da diverse esperienze internazionali. Cecilia Brighi, Presidente dell’Associazione Italia-Birmania Insieme Onlus, ha presentato il protocollo firmato tra la Onlus e la Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche per avviare un progetto di solidarietà in Myanmar; il progetto prevede, tra l’altro, attività di formazione per circa 800 contadini in 20 villaggi, il sostegno all’agricoltura sostenibile, la promozione dei diritti fondamentali, del miglioramento dei redditi, dell’uguaglianza di genere, del superamento del lavoro minorile. Successivamente, Tichia Tedim, Coordinatrice Nazionale AFFM – Agriculture Farmers Federation Myanmar, ha descritto l’impegno del sindacato dei contadini e dei pescatori birmani contro le discriminazioni delle lavoratrici in diverse aree asiatiche, con progetti di cooperazione rivolti al miglioramento delle loro condizioni di vita, dei processi formativi e delle condizioni salariali. Anila Bitri, Ambasciatrice d’Albania, ha evidenziato il ruolo delle donne nei processi di integrazione della comunità albanese in Italia, ed ha riportato alcune esperienze di successo delle donne albanesi nell’imprenditoria e nelle istituzioni.Ndiaye Betty, Segretaria generale ULFTB/Senegal, e Wanda Dimitri, rappresentante Iscos in Senegal, hanno descritto l’esperienza di un progetto che ha visto coinvolte le donne impiegate nelle filiere della pesca in Senegal, in particolare nella trasformazione del pescato. Tante le opportunità emerse negli ultimi anni grazie a percorsi di formazione, cui ha partecipato anche la Fai Cisl, rivolti a 7500 persone sulla sicurezza in mare, sull’utilizzo degli essiccatori, dei forni, della macchina del ghiaccio per la conservazione, e grazie alla realizzazione di un impianto fotovoltaico che ha rafforzato gli aspetti di sostenibilità della crescita del settore nella regione Casamance.Faith Imen Udoh, lavoratrice di origini nigeriane, ha raccontato le proprie esperienze di lavoro nell’agricoltura italiana, narrando anche casi di caporalato, discriminazione e lavoro nero, mentre di “sorellanza” ha parlato Fernanda Guerrieri, imprenditrice agricola, già Vice Direttrice Generale della FAO, soffermandosi sui bisogni formativi delle donne per l’imprenditorialità agricola: “Vanno fatti acquisti consapevoli – ha detto l’imprenditrice a proposito delle filiere agroalimentari – altrimenti siamo tutti collusi con lo sfruttamento: è necessario coinvolgere le donne se vogliamo un’agricoltura sempre più innovativa, sostenibile e rispettosa dei diritti umani”. In conclusione dei lavori, Mons. Fernando Chica Arellano, Osservatore Permanente della Santa Sede presso FAO, IFAD, PAM, ha ricordato il ruolo fondamentale delle donne “per gettare ponti e costruire la pace” e per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’UE. “Politica e istituzioni – ha affermato – devono promuovere e tutelare i pari diritti delle donne e il loro accesso alla terra, ai mezzi, ai mercati, al credito: l’accesso delle donne alla vita agricola è da considerare tra i diritti umani fondamentali”. Moderatrice dell’incontro è stata la Segretaria nazionale della Fai Cisl Raffaella Buonaguro, che nel salutare i circa 150 partecipanti all’iniziativa, tra i quali anche diversi rappresentanti di Ambasciate estere in Italia, ha annunciato la nascita del Coordinamento Nazionale delle Donne nella Federazione agroalimentare della Cisl: “Era una lacuna da colmare”, ha detto la sindacalista, “da anni siamo impegnati per farlo e da oggi possiamo affermare che siamo ufficialmente in campo con un vero coordinamento: costituito da molte donne del sindacato, lavoratrici, dirigenti e delegate, sarà un coordinamento fortemente radicato anche a livello regionale e territoriale per dare un nuovo impulso ai cambiamenti nei nostri settori verso una maggiore equità e per la realizzazione di pari opportunità tra donne e uomini”.

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