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Ambiente. Oggi e domani Giornata mondiale dei boschi e dell’acqua. Rota (Fai Cisl): “E’ emergenza idrica, la politica valorizzi i consorzi di bonifica e finanzi i cantieri forestali”

“Due ricorrenze, oggi e domani, segnano un percorso globale verso la sostenibilità che non dobbiamo interrompere. Il 21 marzo si celebra la Giornata Internazionale delle Foreste, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, mentre domani 22 marzo è la Giornata mondiale dell’Acqua, istituita sempre dalle Nazioni Unite nel 1992. Sono due ricorrenze importanti per trasformare in azione i principi di salvaguardia ambientale e per diffondere le buone pratiche, a partire dalla valorizzazione del lavoro forestale e dei consorzi di bonifica”. Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il Segretario Generale Onofrio Rota. “Il 2022 – aggiunge il sindacalista – è il centenario della Legge Serpieri, che istituì i consorzi di bonifica. Questi cento anni ci consegnano un patrimonio straordinario, con 200 mila km di canali e 754 impianti idrovori che contribuiscono all’85% del cibo Made in Italy. E’ una ricchezza che oggi possiamo e dobbiamo moltiplicare intercettando le risorse del Pnrr, però dobbiamo saper  puntare su investimenti rivolti all’innovazione tecnologica, alla formazione dei lavoratori, al miglioramento delle loro condizioni di lavoro”.

“L’emergenza idrica che stiamo vivendo da mesi in tutta Italia – scrive Rota – ci ricorda che l’acqua è un bene primario che non possiamo permetterci di sprecare. La politica deve saper valorizzare i consorzi di bonifica come presìdi fondamentali per la sicurezza del territorio, la salute pubblica, la tenuta del comparto agricolo, invece ancora oggi molti dipendenti operano in condizioni di assoluta incertezza e precarietà. Per questo rinnoviamo la nostra vicinanza a tutti coloro che in questi giorni stanno lottando per vedere affermati i propri diritti, come in Calabria, nei consorzi di Trebisacce, di Valle Lao a Scalea e del Pollino a Mormanno, dove i lavoratori sono senza stipendio da addirittura dieci mesi. Uno scandalo che rischia di creare danni enormi anche a lavoratori e imprese del comparto agricolo, e che richiede un intervento risolutivo e immediato da parte della Regione”. “Anche nel comparto idraulico forestale – conclude il leader della Fai Cisl – c’è una multifunzionalità che il Pnrr dovrà saper cogliere puntando soprattutto sulla formazione dei lavoratori, poi sul rilancio della filiera del legno, nuove piantumazioni, accordi di filiera, bioeconomia, produzione energetica. Con il rinnovo del contratto nazionale, dopo dieci anni di blocco, abbiamo rimesso in moto un comparto fermo sulla corsia d’emergenza. Ora deve saper viaggiare. E per farlo la politica deve fare applicare il contratto, finanziare i cantieri forestali e consentire quel ricambio generazionale senza il quale il presidio di boschi e foreste rischia di bloccarsi”.

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