Roma, 25 marzo 2020 – “Non è pensabile assistere alla corsa dei pensionati agli sportelli bancari. Fa bene l’Abi a invitare ad utilizzare i canali da remoto e a ricordare che con i sindacati ha concordato che è possibile recarsi in filiale solo per appuntamento. E’ positiva anche la disponibilità a scaglionare gli accrediti. Ma tutto ciò non è sufficiente. Serve l’intervento del governo per garantire l’ordine pubblico e il rispetto di tutte le misure di sicurezza, così da non creare condizioni di pericolo per i lavoratori e per la clientela”. A dichiararlo è il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani.
‘Il problema non è tanto il pagamento delle pensioni per cassa – sottolinea il leader dei bancari Cisl – che per le banche riguarda poche decine di migliaia di utenti. Il vero problema è rappresentato dalla grande massa di pensionati ai quali l’assegno viene accreditato su conto corrente e non dispone del bancomat né di altre carte”.
“Secondo l’ultima indagine sui bilanci delle famiglie di Bankitalia si tratta del 33% del totale– continua Colombani – Poiché, stando ai dati dell’Inps sul periodo giugno – novembre 2019, son1 oltre 10 milioni coloro che hanno l’accredito in banca, se ne deduce che circa tre milioni di persone si recano abitualmente nelle filiali per ritirare, in tutto o in parte, la propria pensione. Un afflusso di queste dimensioni è una bomba innescata. Rischiamo non solo – conclude Colombani – di mettere a rischio la salute dei bancari, ma di vanificare i sacrifici che tutti gli italiani stanno facendo per contenere il contagio”.