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Banche. First Cisl: ”Il gap di genere? Si combatte con l’educazione finanziaria. Al via gli sportelli sul territorio dedicati alle donne”

Pubblicato il 20 Ott, 2022

Mercato del lavoro, prospettive di carriera, pensioni le donne italiane sono agli ultimi posti in Europa. Tra le cause di esclusione sociale il basso livello delle competenze finanziarie.  Colombani: “Puntiamo sull’educazione finanziaria per combattere le disuguaglianze”

Puntare sull’educazione finanziaria per combattere la disuguaglianza di genere. E’ il messaggio che First Cisl ha lanciato oggi da Roma, dove si è tenuto il convegno “Educazione finanziaria, cambiare la cultura per favorire la parità di genere”, organizzato in collaborazione con la Fondazione Fiba Cisl.

  • Secondo l’Ocse l’Italia è al 25esimo posto su 26 paesi esaminati quanto alle competenze finanziarie dei suoi cittadini. L’Indagine sull’alfabetizzazione finanziaria degli italiani condotta da Bankitalia nel 2020 certifica che il livello di competenze delle donne resta più basso di quello degli uomini. Il divario è più forte al Sud e in relazione al titolo di studio. Per questo First Cisl ha proposto di costituire una rete di sportelli tematici sul territorio dedicati alle donne.
  • Dai dati del Gender Equality Index, elaborati dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, emerge che il tasso di occupazione delle donne italiane è di 19 punti percentuali più basso rispetto a quello degli uomini. Il divario è del 6% in Francia e del 7% in Germania. Anche le prospettive di carriera divergono sensibilmente: lo scarto tra uomini e donne, misurato dal Career Prospects Index, è di 4 punti in Italia, solo di uno tra i Ventisette.
  • La disuguaglianza si riflette anche sul terreno previdenziale. Una pensionata su quattro (24,7%) rientra nella fascia con pensioni di importo più basso e solo il 13,2% si colloca in quella di importo più elevato; per gli uomini, invece, tali quote si attestano, rispettivamente, al 15,3% e al 27,4%. Per quanto riguarda la previdenza complementare, emerge che tra le donne la percentuale di adesione è di 18 punti inferiore a quella degli uomini, un dato che rischia di influire negativamente sui trattamenti pensionistici futuri.

“L’educazione finanziaria può dare un contributo fondamentale a ridurre il gap di genere ed a combattere le disuguaglianze – ha sottolineato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – La mancanza di competenze finanziarie è una minaccia per tutti i soggetti a rischio di esclusione sociale. Per questo First Cisl ha deciso di impegnarsi concretamente al loro fianco. L’obiettivo è dotare tutte le donne delle competenze di base necessarie a proteggere i propri risparmi e a progettare il proprio futuro.”

“Ciò che conta davvero è la consapevolezza dei rischi legati all’andamento dei mercati, spesso imprevedibile. Nell’arco di un anno – ha aggiunto Colombani – il rendimento del Btp decennale è aumentato di 4 punti percentuali, un rialzo che nessuno aveva previsto. Come nessuno aveva previsto la crisi dei mutui subprime, nemmeno l’allora presidente della Fed Ben Bernanke, che pochi giorni fa ha ricevuto un meritato Nobel per l’economia”.

“Per arrivare ad un’autentica consapevolezza dei rischi – ha concluso Colombani – serve la mappatura delle reali competenze delle persone. A questo fine va introdotto un questionario unico di profilatura, una vera e propria carta d’identità dei risparmiatori. Le banche e gli altri intermediari devono fare la loro parte, operando nel migliore interesse dei clienti e mettendo l’educazione finanziaria al centro della responsabilità sociale d’impresa. In questo modo la tutela del risparmio diventa veramente un bene comune”. 

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