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Codice appalti. Pelle (Filca Cisl): “La bozza buon punto di partenza, ma serve più attenzione su digitalizzazione e catena nell’esecuzione dei lavori”

Pubblicato il 28 Ott, 2022


L’impianto della bozza del Codice Appalti, strutturato e completo, ha molti aspetti condivisibili volti a garantire la qualità del lavoro nelle costruzioni. Il testo ha il merito di semplificare senza perdere in qualità, di porre le condizioni per realizzare opere in tempi congrui e di
recepire importanti innovazioni che le parti sociali hanno richiesto nell’ultimo periodo, pur conservando alcuni aspetti da chiarire in particolare
sulla digitalizzazione e sulla catena nell’esecuzione dei lavori”. Lo ha dichiarato Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl nazionale, commentando la bozza del Codice Appalti licenziata dal Consiglio di Stato, che ora dovrà passare al vaglio del nuovo esecutivo. “Le note positive – ha spiegato – oltre all’interessante presenza del principio valorizzante la realizzazione di qualità, sono la forte presenza dell’applicazione
contrattuale, della congruità, del Durc, della responsabilità nella catena di appalto e dei costi della manodopera e della sicurezza, che non devono essere oggetto di ribasso e vengono scorporati.
Condivisibile, inoltre, il riferimento all’utilizzo di un appalto integrato rafforzato con criteri di qualità nell’esecuzione.
Qualche remora, invece, l’abbiamo sulla mancanza di scelte coraggiose sul tema della partecipazione delle imprese meno strutturate, che non premia l’aggregazione virtuosa, come le reti di impresa. Tra gli aspetti negativi – sostiene Pelle – c’è l’assenza di un ulteriore passo in avanti anche nella digitalizzazione completa in fase di aggiudicazione e stipula, mancando un riferimento al bando tipo per lavori e al contratto tipo, anche se quest’ultimo è previsto dalla legge Delega. Inoltre ci saremmo aspettati un riferimento importante alla territorialità.
Riteniamo significativo, invece, che la catena di affidamento molto estesa, perché comprende anche subappaltatori e subcontraenti, sia
sottoposta a forti controlli con il mantenimento della prevalenza nell’opera principale, con il Durc, comprensivo del calcolo della
congruità, con l’obbligo di applicazione contrattuale e con le dichiarazioni di responsabilità dell’appaltatore e del subappaltatore. In ogni caso – ha concluso il segretario generale della Filca – l’evidente allineamento normativo con la disciplina europea in tema di subaffidamento va analizzata con attenzione, ed è obiettivo della nostra categoria modificarla sul territorio dell’Unione”.

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