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Ddl appalti. La Fisascat con la Cisl in Audizione alla Camera: “Ripristinare obbligatorietà clausola sociale in bandi gara appalti servizi ad alta densità manodopera”

Pubblicato il 14 Apr, 2022

Ripristinare l’obbligatorietà della clausola sociale nei bandi di gara negli appalti di servizi ad alta densità di manodopera. E’ quanto ribadito dalla Cisl e dalla Fisascat in occasione dell’audizione concessa dall’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici sulla Delega al Governo in materia di Contratti Pubblici.Per la Cisl, che ha preso parte all’audizione con il segretario confederale Andrea Cuccello, la clausola sociale non rappresenta solo la semplice tutela del posto di lavoro, ma anche la conservazione, presso l’impresa che subentra, del trattamento economico e delle medesime condizioni di tutela retributiva e contribuiva. “Tutto ciò – recita la memoria depositata dalla Cisl – al fine della tutela dei lavoratori addetti ai servizi in appalto, in quanto i meccanismi concorrenziali, se lasciati alla sola determinazione del mercato, rischiano di comprimere i margini di guadagno e di conseguenza incidere sulle retribuzioni e sulle condizioni di lavoro”. Posizione fortemente sostenuta dalla Fisascat Cisl che ha preso parte all’audizione con il segretario nazionale Diego Lorenzi. Il sindacalista in particolare ha sottolineato lo stato in cui versano le centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori negli appalti di servizi ad alta densità di manodopera nei settori delle imprese di pulizia e multiservizi e della ristorazione, dove l’occupazione è prevalentemente femminile, spesso precaria e a tempo ridotto e assoggettata a frequenti cambi appalto, così come accade nel comparto della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza. Tra le altre osservazioni della Cisl:

  • “la piena attuazione del documento di Monitoraggio della Congruità Occupazionale MoCOA rilasciato dall’Inps, utile per supportare il contrasto a fenomeni di dumping e di fattori degenerativi che stravolgono i normali rapporti economici, aiutando a ripristinare regole di correttezza del mercato, a vantaggio dei committenti e delle aziende appaltatrici che operano nel rispetto della normativa previdenziale”;
  • l’inserimento del principio “dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ancor più necessario di fronte al nuovo flusso di investimenti” attesi con il Pnrr “per contrastare la logica del massimo ribasso” con un ruolo specifico attribuito alla “contrattazione”;
  • la regolazione “in collaborazione con le Parti Sociali di tutta la materia inerente gli affidamenti in house e i lavori in concessione”.

La Cisl infine auspica che trovi soluzione la norma che ridimensioni, in maniera chiara e decisa, il ricorso alle procedure negoziate senza bando di gara, oggetto di richiamo dell’Unione Europea che ha affermato  con una lettera di costituzione in mora complementare, nella quale si chiede che l’Italia affronti  alcune delle nuove disposizioni nazionali, come quelle sulle procedure negoziate senza gara d’appalto, che non sono conformi alla legislazione europea. Così come invita l’Italia ad affrontare le questioni ancora in sospeso già sollevate nelle precedenti lettere di costituzione in mora, come il divieto per i subappaltatori di ricorrere ad altri subappaltatori.

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