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Energia. Sindacati: “Il Sindacato Confederale contrario alla destrutturazione dei servizi di pubblica utilità”

Pubblicato il 20 Feb, 2023

Dopo una lunga battaglia di CGIL, CISL e UIL, culminata con lo sciopero del 30 giugno 2021, il pericolo di indebolimento dei settori che erogano servizi di pubblica utilità, introdotto dall’art.177 del Codice degli Appalti, sembrava superato dalla Sentenza della Corte Costituzionale n.218 del 5 ottobre 2021.

“Infatti” dichiarano Marco FalcinelliNora GarofaloAmedeo Testa Daniela Piras, rispettivamente Segretari Generali di FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL, “nello schema di decreto legislativo predisposto dal Governo, è escluso per le Aziende dei settori cosiddetti “speciali” l’obbligo di terziarizzare gran parte delle attività. Un passaggio legislativo necessario per tutelare l’integrità delle Aziende e la possibilità di erogare servizi essenziali per il cittadino mantenendo un assetto industriale integrato”. Fra i settori speciali indicati rientrano anche i settori di pubblica utilità che sono rappresentati dalle quattro Federazioni Sindacali.

“Ora, un parere (non vincolante) della Ottava Commissione del Senato” proseguono i Segretari Generali “propone di reintrodurre, anche per le aziende dei settori speciali, un obbligo, seppur in percentuali inferiori all’80%, di terziarizzare le attività soggette a concessione pubblica (quali nel nostro caso le attività di distribuzione svolte dalle imprese titolari delle concessioni). Così apriremmo alla giungla degli appalti, sarebbero a rischio la Sicurezza del lavoro e sul lavoro, si disperderebbero professionalità e non verrebbe garantita l’erogazione del servizio. A questo parere le nostre Organizzazioni Sindacali dicono un secco NO”.

“FILCTEM, FEMCA, FLAEI e UILTEC” concludono i Segretari Generali Falcinelli, Garofalo, Testa e Piras “non permetteranno che i settori di pubblica utilità, essenziali per lo sviluppo del Paese anche e soprattutto in vista dei grandi investimenti previsti dal PNRR, vengano destrutturati. Anche in questo caso congiuntamente alle rispettive Confederazioni, esprimeremo e sosterremo in ogni opportuna sede le nostre ragioni e rivendicazioni, forti del grande sostegno che le Lavoratrici e i Lavoratori ci hanno dato il 30 giugno 2021.”

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