1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Categorie ed Enti CISL
  6. /
  7. Fonici, trascrittori e stenotipisti...

Fonici, trascrittori e stenotipisti Ministero di Giustizia. Sindacati: Nordio non risponde. Al via stato di agitazione

Pubblicato il 30 Giu, 2023

Dopo le due richieste di incontro inviate al Ministro Nordio, che non hanno avuto alcun riscontro, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno dichiarato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto al dicastero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali.È da tempo ormai che le Organizzazioni sindacali chiedono al Ministero di chiarire il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto nel sistema giudiziario, in particolare in relazione ad alcuni provvedimenti legati alla riforma Cartabia e all’applicazione del Pnrr, che hanno destato preoccupazione sul futuro dell’appalto e il mantenimento dei livelli occupazionali.A creare allarme, all’inizio dell’anno, erano state le notizie su percorsi formativi per mansioni analoghe a quelle svolte dagli addetti in appalto, destinati però a operatori data entry assunti direttamente dal Ministero della Giustizia. Una prospettiva che aggraverebbe la condizione di precarietà e perenne emergenza vissuta dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’appalto.Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti chiedono al Ministro della Giustizia un impegno per il superamento della condizione di continua emergenza e precarietà delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nell’appalto. Lavoratori invisibili, ma che con passione, competenza e professionalità svolgono un servizio fondamentale per il funzionamento del Sistema Giudiziario nazionale.Di fronte alla mancanza di risposte e al grave silenzio del Ministro sul futuro dei dipendenti di CICLAT, Nuovi Orizzonti, Ricina e Verbatim, le società che attualmente gestiscono il servizio di documentazione degli atti processuali, le Organizzazioni Sindacali, rappresentando la delusione delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno dato il via alla mobilitazione e restano in attesa della convocazione al Ministero del lavoro che secondo le normative dovrà avvenire entro 7 giorni dall’invio della procedura. Mai più invisibili!

Condividi