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Lapidei, laterizi, cemento. Rinnovato il contratto Aniem Confapi, interessa 15mila addetti

Pubblicato il 25 Gen, 2024

È stata raggiunta l’ipotesi di accordo per rinnovare la parte economica del contratto unico dei materiali da costruzione Confapi Aniem, scaduto il 30 giugno 2022. Il contratto rinnovato, con decorrenza 1° luglio 2022 e scadenza a giugno 2025, riguarda una platea di circa 15mila lavoratori suddivisi nei comparti industriali dei settori lapideo, laterizio e del cemento. Gli aumenti retributivi sono pari a 123 euro per il lapideo (parametro 136), 100 euro per il laterizio (parametro 136), 119 euro per il settore cemento (parametro 140). Sono previste due tranche, il 1° gennaio 2024 e il 1° gennaio 2025. Per il lapideo i due aumenti sono pari a 86,10 euro (gennaio 2024) e 36,90 (gennaio 2025); per il laterizio 73 euro e 27; per il settore cemento 83,30 e 35,70. Inoltre, a sostegno del potere d’acquisto dei lavoratori, è riconosciuta una somma una tantum di 600 euro distribuita in 3 tranche: 300 euro a partire da febbraio 2024, 150 ad aprile 2024 e l’ultima di 150 euro a settembre 2024. “La nostra scelta di procedere prima al rinnovo della parte economica – dichiarano i segretari nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Mauro Franzolini, Claudio Sottile, Tatiana Fazi – ha voluto rappresentare una risposta salariale concreta ai lavoratori e alle loro famiglie. Nell’ipotesi di accordo è stato condiviso l’impegno di affrontare nel prossimo rinnovo un meccanismo di recupero dell’inflazione per meglio adeguare la retribuzione al costo della vita. Inoltre abbiamo previsto di incontrarci con la controparte nel mese di febbraio 2024 per proseguire il confronto per il rinnovo della parte normativa. Per la prima volta – spiegano i sindacati – in tutti e tre i comparti PMI sono stati riconosciuti gli stessi aumenti economici dei contratti dell’industria, segnando un passo in avanti verso l’importante obiettivo di allinearne le retribuzioni. Nella stessa direzione il rinnovo sancisce anche un equilibrio tra i costi contrattuali dei contratti PMI e quelli dell’industria”, concludono Franzolini, Sottile e Fazi. Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee in tutti i luoghi di lavoro per approvare l’ipotesi d’accordo.

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