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Medici. Fera (Cisl Medici): “L’emergenza del Covid 19 ha messo in luce il valore del nostro Ssn”

Pubblicato il 6 Mar, 2020

Roma, 6 marzo 2020 – “Purtroppo si deve ringraziare il Covid-19, anche se potrei essere una sua vittima, visto che lavoro in Pronto Soccorso, ma forse questo piccolo microorganismo potrebbe essere l’artefice di un ritorno alla valorizzazione del SSN” lo dichiara in una lettera apera la segretaria nazionale della Cisl Medici, Giuseppina Fera. “Adesso che il panico dilaga, quei pochi medici superstiti e gli operatori della sanità vengono elogiati, ringraziati a più voci, la parola “malasanità”, costantemente e spesso inappropriatamente in prima pagina, è sparita dal lessico quotidiano.
Da anni la CISL Medici lancia gridi d’allarme sul problema degli scellerati, continui e progressivi tagli alla Sanità pubblica e l’emergenza Covid-19 sta dimostrando, purtroppo, che le nostre parole, costantemente ignorate dalle Istituzioni, non erano frutto di una sindrome di Cassandra, ma realmente profetiche.
Da anni chiediamo tutele maggiori, retribuzioni adeguate, benessere organizzativo, sempre senza riscontro ed il risultato è che i medici disposti a lavorare nel Ssn sono sempre meno e anche i concorsi nelle Aziende Universitarie, in un recente passato molto ambite, non possono essere espletati per la totale assenza di candidati.
Il Governo per contenere il contagio nel tentativo di garantire almeno la possibilità di accesso alle cure è oggi obbligato a creare un enorme danno economico all’Italia, dato che i tagli alla sanità si stanno rivelando un pessimo disinvestimento.
Il nostro SSN con l’attuale carenza di posti letto e di personale non sarebbe in grado di fronteggiare una epidemia che forse anni fa avrebbe potuto essere contrastata più efficacemente.
Nonostante ciò le Istituzioni continuano ad avere poco rispetto per la nostra categoria, raccomandando ai cittadini over 65 di restare a casa per non contrarre l’infezione, ma contestualmente chiedendo ai medici pensionati di rientrare in servizio, mettendo a rischio la loro vita.
Anche il DDL sulla sicurezza degli operatori sanitari è entrato nel limbo, ma in questo momento sarebbe molto prezioso, visto che bisogna utilizzare tutte le poche esauste rimanenti forze disponibili.
Le Istituzioni dovrebbero premiare i veri soldati di questa guerra, non solo con parole e ringraziamenti, ma ricordando che il personale sanitario è stato mortificato e penalizzato da contratti che dopo 10 anni non hanno riconosciuto non solo il disagio lavorativo ma neanche l’inflazione e la diminuzione del potere di acquisto.
Per dare un segnale concreto del rispetto e del valore dei nostri professionisti dovrebbe detassare, almeno per il periodo di allarme Covid-19, gli stipendi del personale sanitario del SSN e ripartire, appena finita l’emergenza, con una contrattazione adeguata e giustamente remunerata.
Sarebbe opportuno ripensare all’assetto del SSN e non dimenticare le criticità non appena sarà finito l’allarme Covid-19, perché, come i medici ben sanno, le infezioni sono tante e bisogna imparare bene a lavarsi, ma non a lavarsene, le mani.”

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