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Meloni. Rota (Fai-Cisl): “Il piano idrogeologico annunciato dalla Premier faccia leva su bonifica e forestazione, politica emergenziale insufficiente”

Pubblicato il 27 Lug, 2023

 “La Premier Giorgia Meloni ha ragione quando afferma che bisogna superare la logica degli interventi frammentati e dunque serve un piano idrogeologico di prevenzione, ma questo non può che fare leva su due pilastri: forestazione e sistema dei consorzi di bonifica. È su queste categorie professionali che il governo deve saper investire attraverso il dialogo con le parti sociali, per evitare o quantomeno limitare al minimo i danni di eventi sempre più estremi e difficilmente prevedibili, mentre invece continuare a parlare di assunzioni e aerei, come ribadito oggi dal Presidente del Consiglio, vuol dire fare riferimento ai corpi che si occupano degli interventi post emergenziali, che sono encomiabili ma giungono al momento della conta dei danni”.Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai-Cisl il Segretario Generale Onofrio Rota commentando le parole di Giorgia Meloni sul maltempo e gli incendi che stanno colpendo l’Italia da diversi giorni in più territori.“La cura del territorio e la prevenzione – aggiunge il sindacalista – si ottengono con il presidio dei boschi da parte degli operai idraulico forestali, e con la pianificazione strategica della gestione delle risorse idriche, ma il nostro Paese sta prendendo una brutta piega, perché la forestazione è in mano a lavoratori sempre più soli, in età avanzata e con poche risorse, e in tanti consorzi di bonifica continua una mala gestione che nega anche i più basilari diritti allo stipendio e alla sicurezza. Serve davvero una nuova stagione di confronto costante tra governo, istituzioni e parti sociali per affrontare la transizione ecologica e garantire la messa in sicurezza del nostro territorio con risposte concrete di lungo periodo”, afferma Rota.“In queste ore di dolore – conclude il leader della Federazione agroalimentare cislina – esprimiamo la nostra piena vicinanza alle popolazioni colpite dal maltempo e dagli incendi. Il drammatico bilancio di queste ore ci ricorda, per l’ennesima volta, che non siamo davanti a semplici effetti metereologici ma davanti a cambiamenti climatici sui quali la scienza lancia da tempo l’allarme: sarebbe grave dare risposte prive di una seria politica di prevenzione del dissesto idrogeologico, per la quale sono previste anche tante specifiche risorse del Pnrr. Non dobbiamo mai dimenticare che i migliori custodi del territorio sono proprio le tute verdi, ossia i lavoratori agricoli e dei comparti connessi, come forestazione e consorzi di bonifica, motivo per cui va garantito loro maggiore riconoscimento sia sul piano del reddito che delle competenze, dei diritti, della continuità occupazionale”.

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