Roma, 13 gennaio 2021.In data odierna si è riunito il coordinamento sindacale della FIM-CISL di tutti gli stabilimenti Italiani di CNHI, per fare il punto dopo incontro del 7 gennaio con direzione aziendale, sulle notizie stampa circa i contatti tra il gruppo cinese FAW e la CNHI per le attività relative ad Iveco.
Durante l’incontro con il segretario nazionale della FIM-CISL Ferdinando Uliano, è giunta la convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico richiesta con urgenza dalle organizzazioni sindacali a margine della riunione fatta la settimana scorsa. L’incontro è stato fissato per il giorno mercoledì 20 gennaio alle ore 17 in modalità on-line.
Cogliamo con soddisfazione – dichiara il segretario nazionale FIM Uliano – l’immediata risposta del sottosegretario Ing. Alessandra Todde alla nostra richiesta di incontro con i vertici della multinazionale CNHI in sede istituzionale sul futuro di Iveco. Per noi è un fondamentale partire il confronto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, dove meno di un anno fa abbiamo sottoscritto e condiviso un piano industriale, a cui hanno dato seguito importanti intese di riorganizzazione e ristrutturazione che hanno coinvolto i siti di Pregnana Milanese, Brescia, Torino con impatti sociali che hanno coinvolto i lavoratori e le rappresentanze sindacali. Il piano industriale del 10 marzo 2020 e gli accordi successivi hanno come presupposto la tenuta sociale, occupazionale e produttiva di CNHI Italia, compreso tutte le società di Iveco e FPT motori.
Nella prima interlocuzione con la Direzione aziendale, del 7 gennaio ci è stato confermato che è in corso una trattativa preliminare con FAW relativamente a Iveco, anche se non ci è stato chiarito il perimetro delle società coinvolte, né le modalità dell’operazione che possono essere di natura societaria o industriale. Data l’importanza della e le preoccupazioni circa i potenziali rischi occupazionali ed industriali delle diverse realtà Italiane, è fondamentale per noi aprire un confronto con i vertici di CNHI nella sede in cui abbiamo condiviso il recente piano industriale.
Il coordinamento FIM-CISL ha poi espresso le preoccupazioni emerse tra i lavoratori nei diversi stabilimenti a seguito delle notizie apparse sui mezzi d’informazione e considera negativo il fatto che non ci sia stato un livello di interlocuzione e di coinvolgimento del sindacato e delle sue rappresentante.
Per il coordinamento FIM-CISL è fondamentale che l’azienda al tavolo istituzionale confermi tutti gli impegni presi nel piano industriale e negli accordi successivi. E’ altrettanto necessario avere certezze e garanzie rispetto al mondo FPT e alle sue implicazioni rispetto ad Iveco, per la gestione del percorso di riorganizzazione e reindustrializzazione del piano industriale che coinvolge gli stabilimenti di Pregnana, Torino e Foggia. Nell’incontro del 20 gennaio 2020 ci aspettiamo dai vertici aziendale alcune prime risposte ai potenziali rischi che intravediamo e le garanzie relative alle prospettive occupazionali e industriali.
Dal governo ci aspettiamo un ruolo attivo rispetto ai destini di un’azienda così rilevante che fonda profonde radici nel tessuto industriale ed economico nel nostro paese e che rappresenta un’eccellenza in un settore strategico come quello della mobilità, del trasporto e delle motorizzazioni.