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Rilascio pescatori. Fai Cisl: “Una liberazione per tutti noi, ora garantire continuità lavorativa” 

Pubblicato il 17 Dic, 2020

Roma, 17 dicembre 2020 – “Il rilascio dei nostri pescatori, detenuti ingiustamente in Libia da oltre cento giorni, è davvero una gran bella notizia, una liberazione per tutti noi, che in queste difficili settimane abbiamo condiviso con i loro familiari paure e speranze su una situazione che sapevamo essere complessa e molto delicata”. Lo scrivono sulla pagina Facebook della Fai Cisl il Segretario Generale Onofrio Rota e il segretario nazionale Patrizio Giorni, commentando le news sulla liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo detenuti in Libia dal 2 settembre scorso. “In questi giorni interminabili – scrivono i due sindacalisti della federazione agroalimentare della Cisl – abbiamo fatto di tutto per essere vicini ai familiari dei lavoratori, diversi nostri dirigenti sono stati più volte con loro in Piazza Montecitorio, per portare la solidarietà di tutto il mondo del lavoro e per sollecitare tutte le istituzioni a risolvere il caso nel più breve tempo possibile. Ringraziamo la diplomazia italiana per l’impegno portato avanti, ma chiediamo al Governo di non abbandonare a se stesse le famiglie che hanno vissuto questo dramma, perdendo anche reddito e preziose giornate di lavoro: giusto, da questo punto di vista, l’emendamento approvato in Parlamento per stanziare 500 mila euro a sostegno di famigliari e imprese, perché sarà fondamentale garantire da subito la continuità lavorativa alle persone coinvolte”. “In futuro – conclude Rota – il lavoro dei nostri pescatori dovrà essere sempre più sicuro, messo al riparo da simili vulnerabilità. Per questo seguiamo con interesse anche la proposta di legge per l’istituzione di una zona economica esclusiva oltre il limite esterno del mare territoriale, approvato il 5 novembre e ora passato al Senato, volto ad ampliare alcuni diritti dello Stato anche su attività economiche come la pesca. Il lavoro dei pescatori è già di per sé tra i più faticosi e pericolosi al mondo: l’aggiungersi di altri rischi è davvero da evitare, anche perché rappresenta un ulteriore colpo a un settore che fatica ad essere attrattivo per le nuove generazioni. Tutta la Fai oggi abbraccia virtualmente mamma Rosetta, Marco, Cristina, Leonardo, Caterina, Rosaria e tutti gli altri familiari che non hanno mai perso la speranza di vedere i nostri pescatori tornare a casa”.

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