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Sciopero Istat. Stop delle rilevazioni dall’ 1 al 5 maggio. FeLSA CISL, Nidil CGIL, UILTemp: “Ancora inaccettabili ombre sul futuro occupazionale di circa 400 addetti”

Continua il “silenzio assordante” sul futuro occupazionale di c.a. 400 collaboratori e collaboratrici coinvolti dal cambio di appalto ISTAT di conduzione e gestione delle interviste CAPI attraverso le quali vengono aggiornati i dati sulle spese delle famiglie e sulla forza lavoro”. Lo sottolineano Francesca Piscione (FELSA CISL ), Francesco Melis (NIDIL CGIL) e Gianvincenzo Benito Petrassi (UILTEMP) in una nota congiunta ricordando che “CSA, società aggiudicatrice della commessa, si sottrae al
confronto nonostante gli innumerevoli tentativi delle OOSS di stabilire un dialogo utile a garantire la continuità lavorativa di tutti gli addetti che da anni operano con dedizione e professionalità alla raccolta di dati cruciali per la definizione delle politiche strategiche del paese. E’ inaccettabile che nell’imminenza dell’avvio delle attività di rilevazione in capo a CSA, la stessa eviti il confronto con le organizzazioni sindacali che rappresentano le lavoratrici e i lavoratori e che da mesi portano avanti la vertenza, così come è intollerabile l’inerzia di ISTAT – in qualità di soggetto appaltante – a convocare in un unico tavolo tutte le parti coinvolte. “Perdurando l’incertezza e la totale assenza di confronto – dichiarano FeLSA CISL, NidiL CGIL e UILTemp – continuiamo nel solco della protesta avviata lo scorso 8 aprile, con la proclamazione di 5 giornate di mobilitazione dall’1 al 5 maggio p.v. con totale astensione delle attività lavorative da parte dei rilevatori a seguito del quale, ci riserviamo sin da subito di mettere in campo ulteriori azioni utili a tutelare la continuità lavorativa e le condizioni di lavoro delle persone che rappresentiamo e che svolgono una attività utile all’intera collettività” – concludono.

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