Terziario. Fist Cisl: ”Davide Guarini riconfermato alla guida della federazione”


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Il processo di terziarizzazione dell’economia, interrotto negli ultimi decenni soltanto durante la crisi pandemica, riprende la sua corsa sostenuto dalle transizioni digitali e dalla globalizzazione dei mercati. Il terziario di mercato vale oggi il 40% del Pil e assorbe oltre il 50% dell’occupazione complessiva, con oltre 11milioni di lavoratori occupati. Nel settore coesistono in misure crescente tipologie contrattuali riconducibili al lavoro dipendente e in somministrazione, con circa otto milioni di lavoratori subordinati nel commercio, turismo e servizi, e al mondo delle collaborazioni e del lavoro autonomo e atipico con quasi  tre milioni di lavoratori indipendenti, fino alle più recenti forme parcellizzate di occupazione al limite della precarietà lavorativa.Un contesto in continua evoluzione, in cui nuove norme e rinnovati bisogni di tutela dovranno cercare una sintesi nelle strategie contrattuali, da sviluppare così come è articolata la rappresentanza nei luoghi di lavoro.La Fist Cisl, oggi impegnata nella giornata conclusiva del II Congresso Nazionale di categoria, pianifica il programma di azione che orienterà la politica sindacale nei prossimi anni. Il neo eletto consiglio generale della Fist Cisl ha confermato alla guida della federazione Davide Guarini. Il segretario generale sarà coadiuvato da un Coordinamento di segreteria con il supporto dei segretari nazionali delle federazioni di seconda affiliazione Fisascat Cisl e Felsa Cisl Aurora Blanca e Mattia Pirulli.«La sfida per il sindacato nuovo del terziario è rappresentare la complessa area dei nuovi lavori nell’era della gig economy, governando attraverso la contrattazione collettiva, a tutti i livelli, la flessibilità affinché non confluisca in povertà, sfruttamento, alienazione» ha dichiarato il leader della Fist nell’intervento conclusivo dei lavori. «Facciamo tesoro dei contributi emersi dal percorso congressuale e delle positive sinergie determinatesi nel corso degli ultimi anni tra le federazioni di seconda affiliazione Fisascat e la Felsa per estendere  il perimetro di azione comune» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «è necessario disegnare uno nuovo spazio della rappresentanza che permetta l’attivazione di un reale confronto sulle politiche contrattuali e sulle azioni da intraprendere per rafforzare il tema della flessibilità contrattata, contrastando la precarietà diffusa che penalizza soprattutto i giovani e le donne».

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