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Terziario. Guarini (Fisascat Cisl): “Contratti. Urgente rinnovare Ccnl scaduti, ai proclami delle associazioni datoriali seguono fatti. Confcommercio non abbia atteggiamento pregiudiziale”

Pubblicato il 11 Ott, 2023


«Ai proclami delle associazioni datoriali a mezzo stampa seguano i fatti, urgente rinnovare i contratti nazionali scaduti nei settori del terziario di mercato dove oltre 7milioni di lavoratrici e lavoratori attendono risposte concrete sia in termini salariali che normative». Così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini, a margine dei lavori del Consiglio Generale della federazione cislina, convocato in presenza a Roma alla vigilia del 75° anniversario della fondazione nel 1948, ha commentato le dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate questa mattina dalla Confcommercio sulla disponibilità a “chiudere il contratto del terziario, distribuzione e servizi il prima possibile”.Il sindacalista in particolare punta il dito contro «gli atteggiamenti attendisti e dilatori delle controparti» e, con riferimento alle trattative di rinnovo del Ccnl Tds, sollecita l’associazione imprenditoriale di settore «a rimuovere dal tavolo le pregiudiziali poste».«Cari dirigenti Confcommercio – ha sottolineato Guarini – siamo qui pronti a fare una discussione  che sia coerente con gli accordi interconfederali sottoscritti nei quali abbiamo condiviso tempi, criteri e modalità per rinnovare i contratti nazionali».«Confcommercio – ha proseguito il sindacalista – presenti una proposta salariale dignitosa, adeguata al costo della vita, e in grado di recuperare il potere di acquisto perso dai lavoratori». «La complessa trattativa – ha aggiunto – dovrà anche dar seguito alle innovazioni di cui pure la parte normativa avrebbe bisogno, a cominciare dalla revisione del sistema di classificazione, fermo agli anni 70». «Tolleranza zero – ha sottolineato – nei confronti di chi insiste nel non voler parlare di contenuti concreti, di aumenti salariali, di rinnovi in tempi veloci». «Se non avremo chiari i presupposti che concretamente possono portare a chiudere i contratti, riconoscendo ai lavoratori un adeguato aumento retributivo, e se nei prossimi incontri non avremo risposte in tal senso – ha concluso il sindacalista – saremo costretti a mettere in campo tutte le iniziative per garantire il conseguimento di quegli obiettivi di dignità e non avremo alternative alla mobilitazione, mettendo in campo azioni graduali e costanti, nessuna esclusa!».

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