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Transizione energetica. Le Reti sono l’elemento essenziale per il suo sviluppo. La proposta della Flaei Cisl

Pubblicato il 25 Lug, 2022

In queste ultime settimane abbiamo assistito a due eventi che hanno messo al centro il Settore e presentato proposte sulla transizione elettrica.

Ci riferiamo alla relazione annuale di ARERA e al Webinar di Elettricità Futura e CESI, dal titolo “l’accelerazione delle rinnovabili passa per le Reti”.

Due eventi che hanno evidenziato un modo responsabile di sviluppare il dibattito sullo sviluppo della Transizione Energetica. 

Un approccio diametralmente opposto a quello dei non pochi “ambientalisti”, che analizzano eventi e numeri solo se funzionali alle loro posizioni precostituite. 

Le proposte emerse nei due eventi confermano come le reiterate posizioni assunte dalla FLAEI e dal suo Segretario Generale Amedeo Testa, fossero e sono rivolte a suggerire direzioni per lo sviluppo di una coerente e sostenibile transizione energetica, anche se talora hanno suscitato l’insofferenza di “qualcuno”.

In particolare, sulle Reti elettriche, gli elementi scaturiti confermano autorevolmente quello che NOI abbiamo sempre sostenuto: le Reti sono elemento essenziale per lo sviluppo della transizione energetica.

Questo precario quadro strutturale dovrà trascinare la imponente crescita delle rinnovabili, lo sviluppo degli accumuli quali soggetti stabilizzatori della produzione, lo sviluppo della mobilità elettrica e la elettrificazione dei consumi sostenuta dalle pompe di calore, e ciò dovendo garantire una sempre maggiore continuità del servizio elettrico e assicurare una accresciuta resilienza delle Reti anche a fronte di eventi estremi.

Sono questi i motivi che ci hanno portato a sostenere con forza, ben prima dei citati convegni, la necessità di un potenziamento, rifacimento e digitalizzazione della Rete elettrica della nostra Penisola. 

Costretti a farlo constatando comportamenti non idonei dei Responsabili delle Aziende concessionarie, costretti, forse, a seguire i diktat dei “pianificatori”: solo con misure straordinarie la Rete, prevalentemente quella di Distribuzione, potrà garantire flussi di energia elettrica in ambo le direzioni per gestire le rinnovabili e determinare una resilienza più estesa e diffusa.

Ma ciò sarà concretamente possibile una volta effettuati cospicui investimenti, coordinati dentro un piano realizzativo in grado di cogliere gli obiettivi pianificati.

E quindi? 

Le imprese Italiane e il Governo che verrà debbono “cambiare registro” se vogliono aiutare il Paese a raggiungere questi traguardi. 

Ecco perché noi sollecitiamo le Aziende elettriche ad assumere un “sano realismo”.

D’altra parte, i richiamati investimenti prevedono un numero elevatissimo di interventi e quindi un imprescindibile, congruo numero di Lavoratori e Lavoratrici competenti, di alta professionalità, integrati e a presidio del territorio. 

Senza di loro non sarà possibile portare a compimento il processo e raggiungere gli scopi finali. 

Fino alla noia: la Rete starà in piedi solo se la qualità e la quantità dell’occupazione sarà adeguata agli scenari da fronteggiare.

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