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Uliano (Fim Cisl): “Automotive. Valorizzare gli impianti esistenti nel nostro Paese”

Pubblicato il 18 Mar, 2024

“Non corriamo troppo dietro ai cinesi. Per noi è prioritario affrontare il nodo della crescita della produzione nelle fabbriche Stellantis che già ci sono. Poi si può discutere degli altri costruttori, sempre che l’impatto non sia negativo su ciò che si fa nel nostro Paese.” Così il Segretario nazionale FIM Ferdinando Uliano oggi intervistato da Diego Longhin su “la Repubblica” interviene sulla vertenza automotive e sulle voci di possibili produttori cinesi interessati al nostro Paese. 

Per quanto riguarda gli incentivi sul settore comunicati dal governo il segretario FIM sottolinea poi come questi siano stati annunciati più volte ma ancora non sono disponibili. Per – Uliano “ mettere poi in contrapposizione domanda e offerta è un errore che il ministro continua a fare. Non si può sostenere o l’acquisto o la produzione, ma entrambi gli aspetti, in parallelo e per un periodo medio-lungo. Semmai i fondi sono insufficienti per farlo. Lo erano gli 8 miliardi stanziati da Draghi, lo sono i 5,3 miliardi che rimarranno nel 2025.”

“Siamo nel mezzo di una transizione – sottolinea Uliano – oggi la differenza di prezzo tra un’auto a benzina e una elettrica è del 40%. Non si può sostenere l’acquisto nel 2024 e poi stop. Il pacchetto incentivi annunciato, che consideriamo positivo, dovrebbe funzionare almeno per quattro anni. Poi ci potrà essere una progressiva riduzione.”

Sull’obiettivo del governo di portare la produzione in Italia ad 1 milione di veicoli il segretario FIM sottolinea come questo obiettivo sia possibile solo se si sostiene la crescita della produzione del 30%, aumentando l’efficienza, abbassando i costi energetici, accompagnando la trasformazione dell’indotto, più orientato alla meccanica rispetto al digitale e all’elettronica.

Sulle voci di possibili altri produttori – la prima priorità oggi dice Uliano è “la saturazione degli stabilimenti che ci sono, poi la ricerca di un produttore, precisando come la “Faw doveva costruire le supercar nella Motor Valley. Mai viste. L’ex ministro Passera aveva trattato con DR e i cinesi di Chery per Termini Imerese.”

E conclude – “se le attività di un ipotetico secondo costruttore dovessero avere un impatto negativo su quelle di Stellantis si rischierebbe un travaso di produzione, non una crescita, e il traguardo di 1,3 milioni di mezzi rimarrebbe lontano.”

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