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Basilicata. Svolto a Matera il Consiglio generale Fai-Cisl regionale sulla forestazione. Rota: “Errore grave non riconoscere questo lavoro come usurante e non valorizzarlo per affrontare la transizione ecologica”

Si è svolto a Casa Cava nei Sassi di Matera il Consiglio generale della Fai-Cisl Basilicata sul tema “Forestazione tra passato, presente e futuro”. All’iniziativa, insieme ai sindacalisti della Federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, sono intervenuti anche studiosi e rappresentanti delle istituzioni locali e regionali. Con oltre 350mila ettari e più di un terzo del territorio regionale coperto da boschi e foreste, il tema del lavoro forestale è ritenuto strategico dal sindacato, che per l’occasione ha ribadito l’urgenza di sbloccare il turn over degli operai idraulico-forestali.
Il Presidente della Regione Vito Bardi da parte sua ha annunciato che “la Regione sta lavorando allo sblocco del turn over per 200 unità tra autisti, escavatoristi, trattoristi, istruttori, giardinieri forestali e altre figure, inoltre – ha affermato – prima del 6 maggio contiamo di anticipare l’avvio di cantieri di falegnameria e manutenzione idraulica e antincendio”. Fondamentale, per la Regione, anche il lavoro che sarà svolto con il programma 2024-2044 con obiettivi e linee di azione anche sulla forestazione.
Raffaella Buonaguro, Segretaria nazionale e reggente della Fai-Cisl regionale, ha denunciato l’insufficienza di un turn over per 200 lavoratori: “È una buona notizia ma non basta per compensare le troppe uscite dal settore, con una forza lavoro che oggi conta in regione poco più di 2.200 addetti, avendo perso in 20 anni il 70% degli occupati. Dobbiamo mettere fine alla visione stereotipata di un settore assistenziale: lavoratrici e lavoratori meritano dignità e maggiore partecipazione ai processi decisionali se vogliamo valorizzare un settore produttivo e strategico per il recupero delle aree interne e la difesa dal dissesto idrogeologico, inoltre servono progetti credibili di lungo periodo con cui attrarre giovani nelle aree in via di spopolamento e nei settori ambientali e agroalimentari”, ha concluso Buonaguro.
All’incontro, coordinato dal subreggente della Fai-Cisl Basilicata Raffaele Apetino, sono intervenuti anche il Prof. Severino Romano dell’Università degli Studi della Basilicata e il Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese, cui sono seguite le testimonianze di lavoratrici del settore e l’intervento del Segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo: “Non riscontriamo la giusta volontà da parte della politica – ha denunciato Cavallo – a rilanciare concretamente il settore: il sindacato propone una forestazione nuova da tempo, ma le aspettative sono sempre disattese, con il risultato che oggi tante tipologie di lavoro non vengono più eseguite, i lavoratori vengono impiegati quasi esclusivamente nella manutenzione del verde pubblico, mentre continua l’abbandono dei boschi”.
A concludere i lavori è stato il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota: “Finanziare con programmazione i cantieri forestali e qualificare adeguatamente i lavoratori idraulico-forestali – ha detto il leader del sindacato – è una parte strategica della lotta alla desertificazione ma anche all’inverno demografico che stiamo vivendo. È un errore grave non riconoscere questo lavoro come usurante e non valorizzarlo per abbracciare le tante sfide che abbiamo davanti in termini di transizione ecologica e riconversione del nostro sistema produttivo. Gli altri Paesi – ha aggiunto Rota – con la forestazione fanno crescere le filiere del legno, producono energia, producono ricchezza con la bioeconomia, con l’industria manifatturiera di trasformazione, attraggono turismo con la sentieristica, noi invece continuiamo a disinvestire sul settore, continuiamo a consumare 2,4 metri quadrati di suolo al secondo, e i boschi sono cresciuti a causa dell’abbandono, non grazie a politiche di rimboschimento, inoltre solo tra giugno e settembre 2023 risultano colpiti da incendi boschivi quasi 75mila ettari di territorio, altra sconfitta di una cattiva gestione del comparto forestale con campagne antincendio che partono sempre più tardi”, ha concluso il sindacalista.


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