Trasporti. Cisl Roma e Fit-Cisl Lazio: Politiche tariffarie siano frutto di un Patto per la mobilità sostenibile

Pubblicato il 19 Apr, 2024

“La rimodulazione tariffaria del Tpl non può essere decisa in modo semplicistico e avulso da ogni pianificazione, trasportistica e sociale: deve al contrario essere declinata ‘a valle’ di un ragionamento organico e di una visione di insieme sulle politiche da adottare. Per questo motivo riteniamo fondamentale proporre a tutte le parti in causa l’avvio di un iter negoziale che porti a un Patto per la mobilità sostenibile, a partire da Roma”.

E ‘quanto si legge in una nota di Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl del Lazio e reggente della Cisl di Roma e di Marino Masucci, segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, in cui si aggiunge che “sono molti e urgenti i fattori sistemici su cui ragionare, che richiedono uno sforzo comune e il contributo di tutti gli attori: innanzitutto, agli abitanti di Roma e ai circa 4 milioni di persone che ogni giorno si spostano a vario titolo nella Capitale, si aggiungeranno a breve oltre 30 milioni di pellegrini previsti per il Giubileo. È chiaro che il tema principale, per le Istituzioni, debba essere l’organizzazione del Trasporto e le soluzioni da adottare per raggiungere gli obiettivi: da questo dovrebbero discendere i ragionamenti sul sistema di tariffazione, che, a nostro parere, dovrebbero anche prevedere potenziamenti alle politiche di sostegno ai residenti e alle fasce sociali più deboli. Devono inoltre, a nostro parere, essere riviste le dotazioni economiche e operative previste per la Capitale, che sotto il profilo della mobilità non può essere considerata come un Comune ordinario: una riconsiderazione a partire dai fondi dedicati al Trasporto pubblico, potrebbe consentire a Roma e alla Regione di sanare gli squilibri finanziari”.

“In ultimo, ma non in ultimo – spiegano i sindacalisti – i Trasporti sono oggetto di transizione digitale e ambientale: si deve prestare particolare attenzione a una pianificazione mirata al minor utilizzo dell’auto privata, all’attuazione del ‘Piano urbano per la Mobilità sostenibile’ (PUMS) e alla realizzazione del ‘Mobility as a service’ (MAAS), ovvero un modo di spostarsi alternativo al concetto di proprietà personale del mezzo. Tutti questi elementi devono essere oggetto di un Patto a cui partecipino tutte le parti in causa”.

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