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Lombardia. Sicet Cisl: “Rinviato sgombero anziani a Lambrate. Nel frattempo trovare situazione abitativa dignitosa

Pubblicato il 26 Lug, 2022


Tirano un, momentaneo, sospiro di sollievo i dieci
anziani sotto sfratto dello stabile di via Dardanoni 10, nella zona
della vecchia Lambrate a Milano. L’ordine di sgombero con la forza
pubblica, previsto per oggi, è stato rinviato dal curatore
fallimentare al prossimo 13 settembre. Nel frattempo si cercherà una
soluzione abitativa alternativa per ognuno di loro. L’immobile è
stato acquistato ad un’asta giudiziaria da una società che ora
vuole mettere a frutto l’investimento. Oggi, durante un presidio
promosso dal Sicet, si è tenuto un incontro fra i legali delle parti.
“Lo sgombero– osserva Marco Bistolfi, operatore del Sicet, il
sindacato degli inquilini della Cisl – non è stato eseguito solo
grazie alla mobilitazione del sindacato e di alcuni abitanti del
quartiere. Adesso bisogna trovare una sistemazione dignitosa agli
inquilini, tutte persone anziane e fragili, ma serve l’aiuto
fattivo del Comune, che non può fare finta di nulla. La narrazione
della Milano dinamica, attrattiva e internazionale va bene, ma
abbiamo un problema se la città espelle chi non può permettersi una
casa di proprietà o un affitto da almeno 800 euro al mese. Quella di
via Dardanoni 10 è una pura e semplice speculazione immobiliare: gli
inquilini si erano detti disponibili a rivedere i canoni, ma è stato
del tutto inutile”.
Per metà degli alcuni inquilini una soluzione sarebbe in vista (uno
ha avuto l’assegnazione di un alloggio popolare, che però non è
ancora agibile; due sono in lista d’attesa; altri due hanno trovato
un affitto privato), per l’altra metà ancora no. Un caso
significativo è quello di un pensionato di 71 anni (il più
“giovane” del gruppo) che vive in via Dardanoni dal 2001 ed è
troppo “ricco” per accedere ad un alloggio dell’Aler, ma troppo
povero per permettersi un canone da mercato.
L’immobile, che ha radici nel XVIII secolo, è composto da una
serie di appartamenti per una superficie complessiva di circa 1.300
metri quadrati calpestabili, che si affacciano su un ampio giardino
interno. La nuova proprietà lo ha rilevato nel 2021 ad un’asta
giudiziaria del Tribunale di Monza (la precedente proprietà è
fallita), con l’intento di metterlo successivamente in vendita,mandando
via tutti gli affittuari.
Il rinvio dello sgombero ha, quantomeno, evitato che i dieci
inquilini finissero in mezzo alla strada nel pieno dell’estate più
calda di sempre.

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