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Piemonte. Caretti (Cisl): “Fermiamo la scia di sangue. L’assemblea regionale Cisl su salute e sicurezza.Importante parlare di sicurezza sul lavoro anche quando non ci scappa il morto”

Pubblicato il 13 Mar, 2024

DATI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI IN PIEMONTE (CONFRONTO 2022 – 2023)(I dati riassunti di seguito sono riportati nelle tabelle allegate e sono stati elaborati da Cisl Piemonte con applicativo della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione) 

Denunce Infortuni totaliLe denunce di infortunio in Piemonte sono passate da 46.623 del 2022 a 35.277 del 2023 con una riduzione del 24 %. Tale diminuzione, come si nota dai dati disaggregati per comparto, riguarda sostanzialmente la Pubblica amministrazione e la Sanità, in relazione alla conclusione della pandemia da COVID 19; il settore manifatturiero e le costruzioni evidenziano invece un incremento rispettivamente del 1,9 % e del 5,4 %
Denunce Infortuni mortaliSempre nel periodo 2022-2023 le denunce di infortunio mortale sono passate da 93 a 75, con una riduzione del 23,5 %. Tale diminuzione è dovuta sostanzialmente alla riduzione degli eventi mortali in itinere che passano da 30 a 14. Gli infortuni mortali in occasione di lavoro rimangono sostanzialmente invariati, passando da 63 a 61 con un incremento della frazione degli eventi in occasione di lavoro senza l’utilizzo di mezzi di trasporto che passano da 45 a 50. I comparti più interessati dagli infortuni mortali continuano ad essere il settore costruzioni e trasporto-magazzinaggio (logistica), come già evidenziato dall’ultimo report 2014-15 del Sistema di Sorveglianza degli Infortuni Mortali della Regione Piemonte. Si segnala un importante incremento da 3 a 6 eventi mortali nel settore commercio che andrebbe approfondito.
Denunce Malattie professionaliLe denunce di malattia professionale, sempre nel periodo 2022-2023, sono passate da 1.305 a 1.528 con un aumento del 17%. Significativo è l’incremento delle denunce di tumori di origine professionale che passano da 158 a 221, con un aumento delle denunce di tumori del polmone del 165 % passando da 23 a 53 e dei tumori della cute che passano da 3 a 15. Tali risultati sono un chiaro indicatore che le campagne di sensibilizzazione per l’emersione dei tumori professionali iniziano a dare i loro frutti concreti. 
Dichiarazione Luca Caretti, segretario generale Cisl Piemonte.“Quella che all’apparenza potrebbe sembrare una buona notizia, e cioè che il numero dei morti in Piemonte nel 2023 rispetto al 2022 risulti sostanzialmente stabile (da 63 a 61), è in realtà una cattiva notizia perché vuol dire che il fenomeno non è stato per nulla scalfito. Si continua a morire sul lavoro, nonostante le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione, le battaglie portate avanti dal sindacato e gli interventi legislativi messi in campo dai vari governi che si sono succeduti negli anni. Ed è sbagliato parlare di questo problema solo quando ci scappa il morto o avvengono tragedie come quelle di Brandizzo, di via Genova e in passato della ThyssenKrupp, proprio qui a Torino, eventi drammatici che hanno segnato per sempre la storia di questa città e della regione. Abbiamo scelto, come Cisl, di discutere ancora una volta del tema sicurezza, riunendo in un’assemblea regionale, i nostri dirigenti, delegati e rappresentati della sicurezza nei luoghi di lavoro per tenere alta l’attenzione e per illustrare le nostre proposte. Il Documento strategico 2024-2026 per la tutela della Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro’, approvato a dicembre dello scorso anno dalla Giunta regionale, con una dotazione finanziaria di 14 milioni di euro e destinato al potenziamento delle attività degli Spresal, e ora già in fase di attuazione nelle Asl piemontesi, rappresenta un primo passo per cercare di invertire la rotta”.   
Dichiarazione Mattia Pirulli, segretario confederale Cisl“Torino è una tappa importante della nostra mobilitazione nazionale sul tema della salute e sicurezza nei posti di lavoro. La Cisl ha messo a punto un decalogo che punta a rafforzare le normative con la concertazione e a garantire la loro applicazione con la contrattazione. Il nostro obiettivo è un patto che unisca governo, sindacati e imprese su una strategia nazionale condivisa. Tra le nostre proposte recepite in parte dal governo nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi segnalo l’incremento di controlli e ispezioni sui luoghi di lavoro, accompagnato da un ulteriore potenziamento del contingente di ispettori e tecnici della prevenzione, e l’introduzione di una patente a punti che qualifichi le imprese. Continuiamo a chiedere, tra l’altro, all’esecutivo di poter attingere risorse dagli avanzi di bilancio dell’Inail per investimenti strutturali in tema di prevenzione, ricerca e innovazione e l’avvio di un grande piano di formazione. Le risorse impegnate in sicurezza devono essere considerate degli investimenti e non dei costi perché se da un lato mettono al riparo le persone che lavorano, dall’altro rendono più competitivo il nostro sistema produttivo”.          

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