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Puglia. Passi di Legalità, Nicola GRATTERI e Onofrio ROTA (Fai Cisl) ospiti a Maglie martedì 26 marzo

Pubblicato il 25 Mar, 2024

Saranno il Procuratore Generale di Napoli, Nicola GRATTERI e il Segretario Generale Nazionale della Fai Cisl, Onofrio ROTA, gli ospiti d’eccezione della II edizione di ‘Passi di Legalità – Alle radici di una testimonianza tra esempi di vita e scelte quotidiane’, l’evento organizzato da Fai Cisl, Liceo Scientifico ‘Leonardo Da Vinci’ di Maglie e Cisl Lecce.

‘Passi di Legalità’ si terrà martedì 26 marzo 2024 presso il Cinema Multisala Moderno di Maglie, con inizio alle ore 14.00. La manifestazione avrà come destinatari principali gli studenti di tutte le scuole di Maglie (oltre al Liceo Scientifico ‘Da Vinci’, parteciperanno all’iniziativa l’Istituto Comprensivo di Maglie, l’IISS ‘Enrico Mattei’, l’IISS ‘Cezzi De Castro – Moro’, il Liceo Classico Statale ‘Francesca Capece’ e l’IISS ‘Egidio La Noce) e dell’IISS ‘Salvatore Trinchese’ di Martano.

Ai saluti istituzionali del Sindaco di Maglie, Ernesto Toma, faranno seguito le introduzioni alla Tavola Rotonda di Ada Chirizzi, Segretario Generale della Cisl di Lecce, Annarita Corrado, Dirigente Scolastica del Liceo Scientifico Statale ‘Leonardo Da Vinci’ di Maglie e Gianluigi Visconti, Segretario Generale della Fai di Lecce, la Federazione Agricola Alimentare Ambientale Industriale Italiana della Cisl salentina.

La tavola rotonda, che prevederà anche il dibattito con gli studenti di Nicola Gratteri e Onofrio Rota, sarà coordinata da Rosario Tornesello, direttore de ‘Il Nuovo Quotidiano di Puglia’.

L’evento è un importante passo verso la sensibilizzazione sull’importanza del lavoro onesto e della legalità nel contrasto alle mafie. Per l’occasione, la presentazione del libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso dal titolo ‘Il Grifone’, sulle ramificazioni e sulla pervasività della ‘ndrangheta e la proiezione del docu-film ‘Scusa Italia‘, prodotto da Fai-Cisl, Agrilavoro e Fondazione Fai-Cisl Studi e Ricerche, contribuiranno a mostrare le conseguenze dell’attecchimento della criminalità organizzata sul tessuto sociale malato e l’importanza di scelte quotidiane basate sulla legalità.

‘Il Grifone’ di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso – Mondadori editore

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d’incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista.

Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall’antica omertà, ma dall’anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la ‘ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. In questo peculiare processo di ibridazione, la ‘ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell’ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell’arte del mimetismo e della metamorfosi.

Il docufilm ‘Scusa Italia’

‘Scusa Italia’, prodotto da Fai-Cisl, Agrilavoro e Fondazione Fai-Cisl Studi e Ricerche, racconta in cinque episodi diverse storie di lavoro come riscatto sociale, rigenerazione urbana e ambientale, affermazione della legalità.

“Il film – ha raccontato il regista Giovanni Panozzo – nasce da un viaggio tra due estremi del Paese, Palermo e Lecco, che ha portato una potatura dell’ulivo in memoria di Paolo Borsellino da Via d’Amelio fino a una scuola di Lecco, dove è stata piantata. Il viaggio rappresenta l’occasione per incontrare persone e comunità che vogliono migliorare il nostro Paese attraverso relazioni generative, con il loro impegno contro la mentalità mafiosa, con il pentimento da una vita di malaffari, oppure cercando di riemergere dal baratro della schiavitù, come quella in cui sono caduti alcuni migranti incontrati nei ghetti del foggiano. Persone – ha spiegato Panozzo – che nel rivelare il loro contributo al tanto celebrato made in Italy, nel chiederci aiuto per migliorare la loro situazione di invisibili, antepongono sempre la frase: ‘scusa Italia’. Questa frase, detta da chi è costretto ad una vita invisibile e calpestata, provoca in noi interrogativi ancora più profondi, ed è stata l’idea del titolo, perché esprime il concetto che la responsabilità civile parte sempre da un riconoscimento dei propri limiti. Ma il sorriso e la gratitudine che traspaiono comunque da queste storie – conclude – sono un grande segno di speranza per tutti noi”.

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