La Cisl Sarda e la Cisl Scuola verso la mobilitazione se non si modificano i tagli sulle scuole dell’isola

Pubblicato il 13 Set, 2023


Sulla bozza di Linee Guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Sardegna (AS 24/25 – 25/26 – 26/27) e al confronto in corso la CISL e la CISL Scuola sarda si gioca buona parte del futuro della scuola sarda; ritengono pertanto necessario rafforzare il dialogo e confronto preventivo proposto dall’Assessore, quanto mai necessario in questa fase di forti insidie.
A seguito della legge di Bilancio 2023 sono stati approvati i nuovi criteri e le modalità per il dimensionamento scolastico ed è stato varato il decreto Ministeriale che prevede i tagli, un passaggio successivo al mancato pieno accordo nella Conferenza Nazionale Unificata, nella quale la Sardegna ha votato contro il Provvedimento. Tuttavia La CISL Sarda e la CISL Scuola Sardegna esprimono e confermano le seguenti valuta- zioni e proposte:
 rispettoallaBozzadellelineeguidadellaRegionesiconfermalanostracontrarietàallalogicaispiratricedellemisuredelGovernosul dimensionamento, che si abbattono sul territorio sardo creando un ulteriore elemento di negatività, con pesanti ricadute;
 sicontestainlineageneralel’approccioelacontraddizionetraleesplicazioniteorichediinvestimentosullascuolacomefuturodelPaese e dei territori, anche in chiave di sviluppo e promozione sociale e poi – invece – le scelte concrete vanno in direzione esattamente oppo- sta;
 sultemadeglieffettidelnuovoschemadidimensionamentononbastanolerassicurazionidell’AssessoreedelDirigentedell’Ufficiosco- lastico regionale sulla tenuta del servizio sul territorio, in quanto sono profonde e diffuse le difficoltà del sistema scolastico regionale e quindi territoriale;
 confermareipuntidierogazionedelservizio(lalogisticadelleclassi)certamenterappresentaunagaranziaperlefamiglieeglistudenti perché mantiene salda la presenza della scuola sul territorio; urge però specificare che tale garanzia è l’effetto di compensazioni tra i va- ri territori e Province. Nelle grandi città la norma che regola il numero degli studenti per classe viene applicata tout court (anche 28/29 studenti) e questo consente di derogare alla norma in territori e paesi che (senza la compensazione) vedrebbero chiuse moltissime classi. Infatti nell’Isola abbiamo classi di 10/12 studenti per classe e ancora alcune, seppur sporadiche, pluriclassi;
 lasoppressionedicosìtanteautonomiescolastichecauserebbecertamentelaperditaditantipostidilavoro,nonsolodiDSeDSGAmadi tanti docenti, collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, peggiorando certamente la qualità del servizio in termini di sicurezza. Si pensi in particolare alla sorveglianza degli studenti, compito questo dei collaboratori scolastici;
 èassolutamentenecessarioprocedereallacompensazionetralevarieautonomiescolastiche,considerandochevisonomoltiistituticon anche 500 studenti in più di quanto richieda la normativa vigente. Questi studenti in più devono consentire il mantenimento dell’ autono- mia ad altri istituti, che invece non raggiungono i numeri previsti. Se questo vale per i PES (punti di erogazione del servizio) perché non dovrebbe valere per le istituzioni scolastiche presenti in territori più disagiati?
La condizione di Regione Autonoma a Statuto Speciale non sembra sortire alcun effetto per attenuare questi tagli. La CISL e la CISL Scuola Sardegna ritengono urgente definire anche altre materie di carattere generale, come i PES (punti erogazione servizio), le compensazioni tra istituzioni scolastiche, le misure e interventi di edilizia scolastica, l’abbandono (il tema interseca l’azione e le misure di diversi Assessorati e pertanto il tavolo deve essere multi-assessoriale) e lo stato di attuazione delle misure del PNRR.
Come ribadito in tutte le sedi e occasioni di confronto, ultimo quello tenutosi con l’Assessore regionale alla P.I. lo scorso 7 settembre, occor- re che la Regione rivendichi una maggiore attenzione da parte dello Stato, utilizzi al meglio le risorse regionali per attenuare gli effetti ne- gativi dei provvedimenti, con una logica di forte attenzione e supporto a tutti i territori dell’Isola. Se durante il confronto in atto tra Assesso- rato, rappresentanze sindacali ed istituzionali, non dovessero evidenziarsi da parte della Regione atti e decisioni tali da controvertire e/o attenuare i contenuti e gli effetti del Decreto Ministeriale sui nuovi parametri da adottare per il dimensionamento, ci riserveremo di porre in essere ogni eventuale INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE, al fine di impedire che la Sardegna venga per l’ennesima volta penalizzata dagli effetti deleteri introdotti da provvedimenti inaccettabili.

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