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Sardegna. Foresi (Fnp- Cisl): “Le pensioni non sono il barile che lo stato raschia tutte le volte che deve far quadrare i conti”

Pubblicato il 19 Ott, 2023

« Le pensioni non debbono essere il barile che lo stato raschia tutte le volte che deve fare quadrare i conti. Ci sono  altre vie per raggiungere gli stessi risultati senza penalizzare i pensionati e dare nel contempo  segnali di giustizia ed efficienza gestionale:  ridurre i livelli altissimi di elusione fiscale». E’ stato calcolato che  nel sistema fiscale italiano  nuotino  circa 600 possibilità di eludere legittimamente il fisco.

Anna Maria Foresi, segretaria nazionale Fnp-Cisl, punta il dito contro lo stile governativo, trasversale a tutte  le maggioranze che si  sono alternate  negli ultimi decenni alla guida dell’Italia, di rifugiarsi nel “salvagente” pensionistico quando si tratta di far cassa e risparmiare. Modus operandi che  dal 1990 a oggi ha ridotto del 30 per cento il potere d’acquisto degli over 65. « Il nostro sindacato ne propone uno che riteniamo efficacissimo:   ridurre i livelli altissimi di elusione fiscale. Sarebbe uno splendido segnale di efficienza da parte di chi governa e di giustizia  per  pensionati e lavoratori. La Fnp si sta impegnando al massimo per la tutela delle pensioni».

Anna Maria Foresi ha richiamato  le lotte e gli obiettivi  della FNP durante  il convegno, organizzato oggi a Sardara (55 km. da Cagliari)  dalla Federazione pensionati del Medio Campidano, che  nel titolo mette in evidenza le emergenze create dalle ingiustizie – “La povertà che toglie anni alla vita e vita agli anni vita” – in tutta l’Italia. Con  gravi contraccolpi soprattutto nel centro sud Sardegna,  dove  l’incidenza della povertà relativa è passata dal  13,9% del 2020 al 16,1 del 2021.  Situazione quasi fatale in una zona dell’isola dove su 28 comuni soltanto uno (Barumini)  ha un tasso di  disoccupazione pari al 13, 72% ( media nazionale 13,12%) e il  26,32 % di Setzu e con 13 comuni  collocati  su una media superiore al 20%, Altri 13 municipi hanno un tasso di disoccupazione    compreso tra il  14% di Ussaramanna e il 20% di Turri.

La povertà – ha rilevato  il direttore del centro studi  della Caritas regionale, Raffaele Callia – evidenzia «il rischio per nulla remoto che oltre ad ereditare il patrimonio genetico i poveri, in quanto tali, possano ricevere in lascito anche la condizione di fragilità economica, sociale e culturale della propria famiglia di origine, con un esito di immutata mobilità o perfino di mobilità sociale discendente nel passaggio alla generazione successiva. In altri termini: in un’epoca di scarsa mobilità sociale, come quella attuale, essere figli di genitori poveri accresce la probabilità di rimanere poveri e di divenire in seguito genitori di figli poveri, dando vita a una vera e propria trasmissione intergenerazionale della povertà».

I lavori, coordinati dal segretario generale regionale FNP, Alberto Farina, sono stati aperti dalla relazione del segretario pensionati Cisl  del Medio Campidano Beniamino Piu.  «La risposta al dramma dell’impoverimento anche nel nostro paese e, in particolar modo, nel nostro territorio, comprende ormai una cosi ampia fascia di popolazione che  – ha detto  Piu – non può essere delegata a responsabilità delle singole persone o di nobili associazioni di volontariato, ma a quello decisivo della politica e delle istituzioni» « Non è più sufficiente e non risolve il problema intervenire solamente, ancorchè  importante, sul versante economico-alimentare. La povertà ha tanti volti – ha chiarito la segretaria generale Cisl territoriale, Loredana Zuddas – con particolare rilievo e drammaticità  quella sanitaria e assistenziale, che colpisce soprattutto i più deboli e anziani. In Sardegna più del 15 per cento della popolazione ha rinunciato alle cure mediche per carenza di risorse finanziarie».   Al convegno dopo i saluti del sindaco di Sardara  Giorgio Zucca  hanno portato il contributo della loro esperienza territoriale il medico di medicina generale Salvatore Erbì e l’insegnante Giuseppe Marras con una quinta del liceo scientifico di Villacidro. « II discorso della intergenerazionalità  per noi non è fatto di parole, ma di fatti, non parliamo per i giovani , ma  con i giovani», ha concluso Anna maria Foresi.

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