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Sardegna. Una circolare  INPS rimedia alla penalizzazione pensionistica degli invalidi assoluti. Mobilitazione Fnp Cagliari e Sardegna

Pubblicato il 9 Gen, 2024

Dopo oltre due anni l’INPS – con  la circolare n. 1 del 2 gennaio 2024  che rende noti  i criteri e le modalità di applicazione del decreto ministeriale del 20 novembre 2023 – ha riconosciuto ai pensionati  invalidi assoluti i nuovi limiti di reddito e messo fine ad una pesante e pericolosa penalizzazione. La mobilitazione per questo riconoscimento è iniziata in Sardegna quando  alcuni dirigenti sindacali della FNP-Cisl cagliaritana hanno affiancato un pensionato che segnalava un’anomalia nella rivalutazione dei limiti di reddito previsti. 

Gli invalidi civili assoluti, con reddito di sola pensione al di sotto di un certo massimale indicato dall’INPS, percepivano, in aggiunta alla loro pensione, l’assegno di invalidità. A partire dal 2021, l’Istituto di Previdenza, mentre ha applicato la rivalutazione piena degli importi della pensione base, non ha riconosciuto  la medesima percentuale di aumento per le soglie di reddito previste.  Con conseguenze assolutamente ingiuste e inique  nei confronti degli invalidi assoluti,  soprattutto per coloro che, vicini alla soglia di reddito, hanno registrato l’aumento della pensione, ma si sono visti togliere l’assegno di invalidità con una perdita di circa 3000 (tremila) euro annui.

I pensionati invalidi  –  con l’importante supporto del sindacato FNP/CISL regionale e provinciale di Cagliari  e del Comitato regionale INPS della Sardegna, che hanno approvato ordini del giorno appositi nei loro congressi e nelle loro riunioni sotto la spinta  di numerose lettere inviate alla direzione generale dell’INPS, al Presidente del CIV ed a parlamentari sardi e non sardi – hanno finalmente  vinto la loro battaglia. 

Da un’attenta lettura della circolare numero 1/24 dal titolo “ Rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni per l’accompagnamento “,  si osserva la correzione di questa ingiustizia. Infatti, il punto 4.2  primo comma, recita “La misura della perequazione per l’anno 2023 e previsionale per l’anno 2024 è stata applicata anche alle pensioni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti”, mente il secondo comma precisa che  “ I limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili e sordomuti sono aumentati dell’8,6% rispetto all’anno 2023”.

Nell’allegato 2 a pag. 39 punto 3, la tabella M3 poi riporta i nuovi limiti di reddito che passano da € 17920,00  (del 2023) ad € 19431,12 (del 2024) con un aumento pari appunto all’8.6%, superiore alla percentuale del 5,4% previsto per la perequazione delle pensioni e per altri limiti di reddito per altre fattispecie, con un recupero parziale rispetto agli anni precedenti.

Questo significa  che un invalido civile assoluto che abbia redditi da sola pensione, inferiori ad € 19431,12 avrà diritto a fruire anche dell’assegno di invalidità pari ad € 333,13 per tredici mensilità.

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