Veneto. La Fns Cisl chiede più dignità per gli agenti di polizia penitenziaria e il rispetto degli accordi 

Pubblicato il 20 Mar, 2024


Condizioni di lavoro sempre più difficili, personale insufficiente, cattive relazioni sindacali. Sono queste le ragioni che hanno spinto la Fns Cisl Padova Rovigo ad organizzare un sit-in svoltosi questa mattina davanti alla casa di reclusione di via Due Palazzi. Le problematiche sono le stesse già denunciate dal sindacato tre anni fa e segnalate all’amministrazione penitenziaria. «I disagi da allora sono drasticamente aumentati», sottolinea Antonio Landino, consigliere nazionale Fns Cisl. «Uno dei problemi più urgenti è l’organico sempre più ridotto, che ormai nella pubblica amministrazione è evidente un po’ dappertutto – aggiunge la segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo Francesca Pizzo – Una carenza aggravata dai pensionamenti e dalla frequente destinazione degli agenti ad altre attività, sempre nello stesso settore, ma a scapito della sicurezza, creando problemi importanti. Il più grave è quello delle aggressioni, sempre più frequenti. Su questa criticità esiste una circolare emanata lo scorso settembre che prevede il trasferimento immediato dei detenuti responsabili di aggressioni ai danni del personale. Una circolare che però fatica ad essere attuata».La Fns Cisl ha calcolato una diminuzione di circa 70 agenti penitenziari in due anni e altri 20 se ne andranno entro la fine dell’anno per pensionamenti. «In questo modo – aggiunge Landino – nelle sezioni detentive il rapporto diventa di un agente per 40/50 detenuti, anche 100 o 200 nei turni serali e notturni. Una situazione che lascia ampio spazio ai detenuti facinorosi e riottosi per le loro azioni di protesta e di disordine e per le aggressioni fisiche sempre più frequenti ai danni dei colleghi».L’ultimo caso soltanto il 29 febbraio, proprio nella casa di reclusione di via Due Palazzi, ma il responsabile è stato trasferito soltanto ieri pomeriggio. «Sulla questione avevamo interrogato la Direzione patavina lo scorso 6 marzo senza ricevere alcun riscontro. E questo conferma un’altra ragione della nostra protesta, che riguarda il corretto svolgimento delle relazioni sindacali. Sono molteplici i casi che vedono risposte tardive, o addirittura mancanti, o anche violazioni degli accordi sindacali che regolano l’organizzazione del lavoro. È bene ricordare che la Polizia Penitenziaria contribuisce, in silenzio e con grande abnegazione, a garantire la sicurezza di cui uno Stato civile e democratico come il nostro necessita».

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