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Emilia Romagna. Sindacati: “Siglato contratto Livanova Mirandola”

Emilia Romagna, 19 ottobre 2018. È stato approvato a larga maggioranza dai lavoratori in assemblea il nuovo contratto aziendale della Sorin Livanova di Mirandola, azienda del distretto biomedicale dell’Area Nord che occupa oltre 670 addetti. «Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato contrattuale, ottenuto insieme alla rsu aziendale, in particolare perché il confronto con l’azienda ha trovato risposte contrattuali a tutti i capitoli presentati in piattaforma – dichiarano Fernando Siena della Filctem Cgil Modena e Massimo Occhi della Femca Cisl Emilia Centrale – È stata una trattativa lunga e difficile, ma portiamo a casa molte novità, oltre al miglioramento di capitoli preesistenti». 
Il premio di risultato passa da un target del 2017 di 2.370 euro a 2.500 nel 2018, 2.530 euro nel 2019 e infine 2.600 euro nel 2020. I sindacati spiegano che è basato su un indicatore di redditività e uno di qualità. Metà dell’importo annuale del premio potrà, su base volontaria, essere trasferito in una piattaforma di welfare integrativo; in questo caso la somma sarà aumentata dell’azienda del 20% e, in base alla legge, sarà esentasse. 
«Un capitolo qualificante dell’accordo è quello che ridefinisce le relazioni industriali sulla base di informazioni e confronto costanti tra rsu e azienda, in primis su andamento e investimenti sia di stabilimento che di gruppo, progetti futuri e innovazioni in tema di Smart Factory 4.0 e organizzazione del lavoro – aggiungono Siena e Occhi – Le parti avvieranno un confronto teso al monitoraggio e al miglioramento continuo delle prestazioni lavorative attraverso automatizzazioni delle postazioni più critiche e/o modifiche all’organizzazione del lavoro. Capitoli innovativi riguardano la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, la valorizzazione della genitorialità, la prevenzione su salute e sicurezza». 
Filctem e Femca citano a questo proposito l’introduzione dello Smart Working, la regolazione elastica dell’orario del pasto per il personale impiegatizio, l’incremento da parte dell’azienda dell’indennità di maternità facoltativa, che passa al 40% o, in alternativa, a otto mesi continuativi di congedo (due in più di quanto previsto dalla legge); e ancora, la regolamentazione del congedo per una fruizione anche frazionata a ore; introduzione del “progetto benessere” strutturale a disposizione del personale operai over 50 anni, che consiste in attività formative generali su salute e benessere e in sedute di attività terapeutiche tenute da professionisti del settore, in orario di lavoro. 
«Abbiamo concordato il diritto al passaggio da full-time a part-time per tutto il personale operaio che lavora su due turni e a una valutazione estensiva del part- time anche per il personale impiegatizio», dicono i sindacati. Altre parti del contratto prevedono l’assistenza sanitaria di categoria (Fasg&P), che a regime passa a totale carico aziendale; l’aumento delle quote al 2,4% a carico dal lavoratore e dell’azienda per il fondo contrattuale pensionistico; l’aumento dell’indennità prevista dal ccnl del turno notturno; l’estensione del diritto al pasto sia per i lavoratori del turno notturno sia nei fine settimana per coloro che lavorano a ciclo continuo. «Abbiamo ampliato le casistiche per esigenze relative al pagamento dell’affitto, del mutuo ecc. per l’ottenimento di acconti sul tfr maturato in azienda, concordato permessi per visite cardiologiche e dermatologiche a carico dell’azienda. Infine – concludono Fernando Siena (Filctem Cgil Modena) e Massimo Occhi (Femca Cisl Emilia Centrale) – abbiamo introdotto il diritto del lavoratore a ricevere dall’azienda tramite raccomandata a/r almeno un mese prima della scadenza l’avviso dell’imminente esaurirsi del periodo di comporto».

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