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Lazio. Assunzioni AMA, mancano passaggi fondamentali. Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel: “timore che si ricatti la città per ottenere approvazione dei bilanci”

Pubblicato il 24 Nov, 2020

Roma, 24 novembre 2020 – “A conferma dei nostri timori, oggi al tavolo aziendale, la direzione del personale di AMA non ha confermato che, come garantito per mesi sia dall’Amministratore Unico di AMA che dal Direttore Generale di Roma Capitale, siano sufficienti il piano assunzionale e il piano finanziario tariffa per dare il via alle assunzioni”, dichiarano i Segretari Generali Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma Lazio Giancarlo Cenciarelli, Marino Masucci e Massimo Cicco.

“Già nei giorni scorsi abbiamo fatto presente ai vertici di Ama e Roma Capitale come, dopo gli annunci sui media e le dichiarazioni della stessa Sindaca , manchino dei passaggi amministrativi per far partire davvero le procedure. Nonostante le fasi preselettive già in corso, non risulta ancora firmata la determina aziendale, come non risultano fissati i tempi per la mobilità infragruppo, né risultano fissati i tempi per le prove di mestiere”, proseguono i segretari Generali.

“La questione delle assunzioni in AMA è stata oggetto di una lunga vertenza che, dopo anni, ha portato, anche grazie agli attuali vertici di Comune e azienda, alla sottoscrizione dell’accordo sul piano assunzionale. Ci preoccupa l’eventualità che tutta questa incertezza sia dovuta all’attesa approvazione dei bilanci, del piano di risanamento e del piano industriale. Il dubbio che AMA tenga ferme le assunzioni per ottenere l’approvazione dei bilanci, tenendo così sotto ricatto la città e i lavoratori, impedendo l’immissione di personale necessario alla tenuta del servizio, c’è. Questa eventualità risulterebbe tanto pretestuosa e strumentale quanto inaccettabile: il piano assunzionale, da risultato fondamentale per la tenuta dei servizi e per il rilancio dell’azienda, si ridurrebbe unicamente a spot elettorale. Se Ama non manterrà gli impegni presi, reagiremo con forza e riapriremo la mobilitazione: una simile strumentalizzazione non è accettabile, fa male a Roma, ai lavoratori e a tutti i cittadini”, concludono Cenciarelli, Masucci e Cicco.

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