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Lazio. Coronavirus, Masucci (Fit Cisl): “Passi avanti su sicurezza dipendenti Amazon Passo Corese, ma restiamo all’erta”

Pubblicato il 1 Apr, 2020

Roma, 1 aprile 2020 – “La Prefettura di Rieti ha risposto alle nostre segnalazioni riguardanti l’inadeguata applicazione dei protocolli anticontagio presso lo stabilimento Amazon di Passo Corese, rappresentando presso l’azienda le richieste che abbiamo avanzato. Si tratta di un ulteriore, importante passo verso la tutela dei lavoratori. Ci risulta che nella settimana ci siano state migliorie di rilievo. Da due giorni hanno iniziato ad essere distribuite mascherine in azienda, ma soltanto una a settimana per ogni lavoratore. Sono state inoltre definite delle linee di separazione per il rispetto della distanza interpersonale. A seguito dell’adozione di queste misure, il clima tra i lavoratori è più sereno, anche se ancora i protocolli devono essere perfezionati. Un sito che ospita oltre mille persone deve applicarli alla lettera, e la nostra attenzione resta altissima su questo punto”.
E’quanto rende noto il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, aggiungendo che “purtroppo, riscontriamo che sul sito dell’azienda continuano a essere in vendita amenità di vario tipo: Amazon sosterrebbe che gli articoli sono venduti da terzi, e che l’azienda ne gestisce soltanto la logistica, fungendo da vetrina. Tuttavia si tratta di un problema che va risolto, perché non si può anteporre il profitto alla salute di chi lavora: il recente aumento dei volumi produttivi dell’e-commerce deve essere contenuto, e ci si deve limitare alla distribuzione di beni indispensabili. Attualmente ci risulta che una sola lavoratrice dello stabilimento sia positiva, ma non ci è noto il numero di lavoratori in quarantena”.
“Abbiamo appreso – prosegue il sindacalista – che anche i lavoratori dei magazzini di New York sarebbero in protesta a causa dell’inadeguata applicazione delle norme anticontagio. Dovremmo iniziare a pensare, nel medio-lungo termine, a un coordinamento tra i lavoratori dell’azienda delle principali città dell’Europa e del mondo, perché così come globali sono i problemi, globali dovrebbero essere le risposte. L’attuale crisi può essere una grande spinta per rimettersi in gioco, noi sindacati in primis, con rinnovato slancio e per un mondo più equo. E’ ovvio, tuttavia, che adesso faremo il massimo per ottenere risultati concreti e nell’immediato”.

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