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Lazio. Municipio IV, sindacati: una crisi da risolvere al più presto, l’emergenza sociale non può aspettare

Pubblicato il 5 Mag, 2020

Roma, 5 maggio 2020 – “Esprimiamo preoccupazione per la situazione che da tempo si verifica nel Municipio IV, un territorio importante del Comune di Roma Capitale con una forte e diffusa presenza popolare e di imprese industriali e commerciali, e che è infine esplosa con la mozione di sfiducia nei confronti della presidente. Non entriamo però nella dialettica politica del Municipio”. Così in una nota Cgil Rieti Roma EVA, Cisl Roma Capitale Rieti, Uil Lazio.

“Riteniamo che in questo drammatico periodo ogni risorsa deve essere indirizzata all’emergenza sociale ed economica della popolazione del Municipio che ha indici di povertà tra i più alti del Comune di Roma Capitale; situazione sociale ed economica aggravata drammaticamente dalla epidemia covid19 e dai suoi effetti sanitari ed economici. È assolutamente necessario un cambio di passo radicale e ribadiamo il giudizio fortemente critico sulle azioni amministrative intraprese in questi anni e in questi ultimi mesi dal IV municipio. Abbiamo posto da molto tempo i temi del rilancio della ex Tiburtina Valley, del risanamento del degrado ambientale, della rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico e privato, delle realizzazioni di adeguate infrastrutture (completamento dei lavori della Tiburtina e prolungamento della metro) ma abbiamo soprattutto posto con grande forza il tema delle politiche sociali che rappresentano il più ampio e importante terreno di iniziative di competenza del municipio. In questo senso è indispensabile che Il Municipio si faccia carico in particolare dei temi sociali che sono di sua competenza: scuole d’infanzia, centri sociali anziani, disagio minorile, lotta alla povertà, liste d’attesa per assistenza a minori, anziani e disabili, integrazione socio-sanitaria. Le risposte sono state finora assolutamente inadeguate. Per questo è necessario individuare tutte le risorse possibili per far fronte alla diffusa povertà ed alla emarginazione, mettendo al primo posto dell’azione amministrativa l’emergenza sociale che l’epidemia covid19 ha aggravato”.

 

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