Lombardia. Di Mauro (Fp): “Allarme droni all’Enac”

Milano, 21 dicembre 18. Droni, allarme organici all’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. A Milano i dipendenti sono appena dodici e hanno competenza territoriale sugli aeroporti di Lombardia, Liguria e Veneto. Tra i loro compiti c’è il rilascio dei brevetti per i piloti privati (circa 200 l’anno), ma anche il controllo delle scuole che abilitano al volo dei droni, un apparecchio che, come dimostrano i fatti dell’aeroporto londinese di Gatwick, può creare problemi. “Per pilotare un drone – spiega Giorgio Dimauro, segretario della Cisl Fp milanese – occorre una certificazione come pilota Sapr (aeromobile a pilotaggio remoto). Oggi il corso di formazione per il rilascio dell’abilitazione è delegato alle scuole private di volo e l’Enac deve vigilare che esse abbiano tutte le competenze e tutti i requisititi di legge. Il fatto è che le richieste sono in continuo aumento, il drone sta diventando una moda, e non tutte le scuole fanne le cose come si deve. Diverse, poi, operano senza autorizzazione. Per dodici persone, sette delle quali di stanza a Bergamo, non è facile tenere sotto controllo la situazione, anche perché hanno molti altri compiti da svolgere”. Il percorso formativo per l’abilitazione alla guida di un drone prevede una parte teorica e una pratica (con ore di volo assistite), con un esame finale (20 domande a test e una prova di manovra). I candidati, tra le altre cose, devono avere nozioni di meteorologia, aerodinamica, conoscere la normativa Enac e sugli spazi aerei, sapere com’è fatto un drone e come si usa il radiocomando. “Il problema – continua Dimauro – è l’improvvisazione. Oggi chiunque può comprare un drone, il negozio non è tenuto a sapere se l’acquirente ha l’abilitazione al volo. Chi non ce l’ha è abusivo. Se poi la formazione non è fatta bene è un guaio, perché questi strumenti possono diventare pericolosi nelle mani di chi non li sa usare. Va rinforzato il personale che controlla le scuole”.

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