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Puglia. Caliandro (Cisl): “Rigenerazione urbana e politiche abitative, orizzonti di nuova socialità”

Pubblicato il 14 Mar, 2021

Brindisi, 14 marzo 2021. Già fissati icriteri per l’assegnazione acapoluoghi di provincia come Taranto, Brindisi ed a Comuni con più di 15mila abitanti, di contributi per investimenti in progetti di rigenerazioneurbana, per la riduzione di fenomeni sia di marginalizzazione chdi degrado sociale,si pone oggi il tema dell’effettiva esigibilità da parte dei cittadini amministrati di finanziamenti che sono concepiti crescenti nel tempo, ossia 150 mln per il 2021, 250 per il 2022, 550 mln sia per il 2023 che per il 2024, 700 mln per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034

In gioco, grazie al DPCM 21.1.2021 pubblicato in G.U. del 6 marzo u.s. ci sono contributi di 5 mln massimo di euro per i Comuni con meno di 50mila abitanti e di 10 mln per quelli con popolazione fra 50 mila e 100 mila,elevati a 20 mln per i capoluoghi di provincia e per i Comuni conpopolazione superiore a 100 mila abitanti e con ricadute occupazionali in un settore, come quello edile, che ancora arranca a causa dell’emergenza pandemica.

Verrebbe da dire, allora, che nulla potrebbe restare come prima, tanto più che nel nostro territorio sussistonooggettive condizioni per beneficiare delle suddette risorse.

La condizione, però,è che le rispettive pubbliche amministrazioni elaborinoprogetti specifici,caratterizzatidai valori propri di un welfare locale capace di ricollegarepolitiche abitative e nuova socialità, in periferie spesso non solo geografiche ma anche esistenziali.

E’ una sfida di futuro di cui potranno beneficiare le rispettive cittadinanze e, seffettivamente accettata, creerebbe condizioni favorevoli per riscontrare attese di ogni fascia di età, minori, ragazzi, giovani, donne, lavoratori, pensionati, persone non autosufficienti che, come è noto, non sono solo persone anziane.

Dunque, le richieste di contributo dovranno riguardare realizzazioni di opere pubbliche previste nel piano urbanisticocomunale e finalizzate alla manutenzione per il riuso di aree e/o di strutture edilizie pubbliche con finalità di interesse generale, oppure al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, anche medianteinterventi di ristrutturazione di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppodei servizi sociali, educativi, didattici, alla promozione di attività culturali e sportive od anche alla mobilità sostenibile.

La sfida riguarderà la messa in campo di azioni amministrative illuminate e, perciò,supportate dal dialogo sociale, tanto più che in caso di insufficienza delle risorse stanziatel’attribuzione dei contributi verrebbe effettuata a favore di realtà locali con indiceIstat piùelevato di vulnerabilità sociale e materiale della popolazione.

Tale indice è calcolato sulla base all’incidenza di indicatori quali: popolazione in età lavorativasenza titolo di studio, famiglie con potenziale disagio economico o con potenziale disagioassistenziale, popolazione in affollamento grave, famiglie con 6 o più componenti, famigliemonogenitoriali, disoccupazione giovanile.

Per il triennio 2021-2023 i Comuni sono tenuti a presentare le domande per la concessionedei contributi entro il prossimo 6 giugno mentre per i trienni successivi,entro il 30 giugno dell’anno precedente al periodo di riferimento.

Il nostro territorio, ovvero le nostre Città, i nostri Comuni possono ed anzi devono attivarsi prima possibile, magari facendo rete nella fase del censimento dei bisogni – semmai non fossero conosciuti o aggiornati – e soprattutto in quella della progettazione, mobilitando, sia nel primo che nel secondo caso, le migliori risorse professionali, sociali, culturali, associative, tecniche e, soprattutto, assicurando ruolo e ascolto ai cittadini in modalità diretta o indiretta.

Nessun New deal  per il Paese potrà prescindere da scelte inderogabili come quelle sopra descritte, che nello specifico sono in capo agli Enti locali per i cui amministratori l’impegno della rigenerazione urbana costituirà, senza dubbio, un banco di prova meritorio se oltre alla dimensione urbana saranno capaci di rigenerare anche socialità.

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