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Sardegna. Cisl: “Sull’operazione Tiscali-Fastweb la Regione non deve stare alla finestra”

Pubblicato il 1 Ago, 2018

1 agosto 2018 –  La Cisl sarda e la Fistel Cisl sono fortemente preoccupate che un’operazione finanziaria possa avere pesanti ricadute  sui lavoratori e che l’azienda Tiscali  nel giro di poco tempo non sia più competitiva sul mercato internazionale delle telecomunicazioni. La Cisl vigilerà a tutti i livelli, nazionali e regionali, sull’operazione e ha già chiesto a Tiscali e Fastweb e  al MISE l’apertura di tavoli di contrattazione: il primo dei quali si aprirà il prossimo 7 agosto con le due aziende. La Fistel Cisl sarà presente con i dirigenti nazionali e regionali di categoria.

 Per la CISL Sarda e la Fistel  regionale la vendita da parte di Tiscali a Fastweb della licenza nella banda 3.5 Ghz  e del ramo di azienda FWA (asset strategici di Tiscali) –  infrastruttura delle 836 Torri che permettono la trasmissione dei servizi di Telecomunicazione  – potrebbe avere costi pesanti per i lavoratori.

Con una operazione da 150 milioni di Euro, infatti, Fastweb ottiene la licenza per 40 Mhz , nella banda 3.5 Ghz, cruciale per lo sviluppo della tecnologia 5G ( per servizi innovativi), ed entra in possesso inoltre del ramo d’ azienda con a carico 836 Torri e 34 dipendenti a tempo pieno.

In assenza di un piano strategico, sono legittime tutte le preoccupazioni  sul futuro industriale di ciò che rimane di Tiscali e sul destino occupazionale degli attuali lavoratori (circa 650, quasi tutti in Sardegna).

Il rischio è che un realtà ormai ventennale, nata e sviluppata nell’isola – fiore all’occhiello di un mercato innovativo nel settore delle comunicazioni, pioniere di una trasformazione epocale che ha portato attraverso internet alla globalizzazione di mercati  e di popoli dando un vantaggio strategico alla nostra regione sul panorama italiano ed europeo –  venga cancellata da una operazione commerciale. Un’operazione che, mentre  cambia in connotati identitari dell’azienda , rischia di cancellarne anche la natura industriale e occupazionale.

Per questo motivo  CISL Sarda e Fistel regionale chiedono  con forza alle Istituzioni regionali un controllo attento sull’ Operazione e un intervento a copertura e tutela di tutte le famiglie interessate.

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