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Sardegna. Emergenza covid, Cgil Cisl Uil pubblico impiego chiedono un incontro urgente all’assessore Nieddu

Pubblicato il 23 Ott, 2020

23 ottobre 2020 – “La gravissima situazione in cui è precipitata la Sardegna dopo l’’estate,, con un tasso di circolazione del virus Sars-Covid -19 mai riscontrato fino ad ora, imporrebbe un cambio di passo anche da parte delle Istituzioni della nostra Regione, cambio di passo che peraltro avrebbe dovuto vedere nel periodo di calma estivo un piano di intervento già pronto in vista della prevedibile seconda ondata autunnale”. Così Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sardegna in una lettera congiunta all’Assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu e al Direttore Generale Ass. Sanità, Marcello Tidore.

“Non vorremo ritrovarci nella situazione che ha visto nella prima fase della pandemia in grave difficoltà anche le regioni più ricche d’Italia” prosegue la nota. “Ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà, – osservano – ma se nella prima fase il personale ha risposto in modo adeguato, in emergenza e senza alcun piano pandemico, oggi, a distanza di mesi, e sapendo perfettamente che questo in corso sarebbe stato un periodo molto difficile dal punto di vista della gestione della pandemia, non è in alcun modo accettabile che ancora si proceda in carenza di personale, con scarsità di DPI e di percorsi definiti”.

“Non si era ancora riusciti a recuperare i ritardi nelle attività ordinarie ospedaliere ne tantomeno quelle a livello territoriale, – osservano – ora il rischio evidente è che ancora una volta si ricorra, in emergenza alla chiusura dell’attività ordinaria. Non è pensabile ne accettabile il danno che si produrrebbe a carico di tutte le cittadine e cittadini sardi. Ora crediamo sia chiaro a tutti che dovremo fare i conti ancora a lungo con la pandemia da Sars-Cov 2 e non possiamo smantellare unità operative ordinarie. Le previsioni normative ponevano in capo alle regioni la responsabilità del reclutamento straordinario del personale , chiediamo pertanto di essere messi a conoscenza del piano straordinario di assunzioni, delle misure di tutela per la salute e sicurezza dei lavoratori previste dai protocolli interconfederali sulla sicurezza in relazione all’emergenza Covid 19. In particolare: situazione scorte DPI e loro adeguatezza, separazione percorsi sporco pulito, anche negli ambienti accessibili al pubblico a tutela degli utenti oltre che dei lavoratori, aggiornamento dei DVR, protocolli relativi alle procedure di tutela dei lavoratori fragili, screening e sorveglianza sanitaria del personale, monitoraggio delle unità di personale che contraggono il Covid.

Chiediamo inoltre quali azioni sono state o saranno a brevissimo, messe in campo per il reclutamento del personale, in particolare per le U.O. di degenza ma soprattutto per il potenziamento dei servizi territoriali, visto che la legge di riforma della Governance della Sanità Sarda non fa nessun riferimento a tale potenziamento e le USCA da sole non sono in alcun modo in grado di gestire i pazienti al loro domicilio vista la crescita del contagio e l’evidente difficoltà anche ad utilizzare strumenti come la App Immuni messa a disposizione dallo Stato. Per queste ragioni chiediamo alle S.V. un incontro urgente nel quale si possano discutere criticità e soluzioni” conclude la lettera.

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